Ulcera gastrica curata con le nanotecnologie
Un paziente con una grave emorragia da ulcera gastrica è stato trattato, per la prima volta in Italia, nell’Unità di Endoscopia Digestiva dell’Ospedale San Paolo di Milano, con un rivoluzionario prodotto che, spruzzato nel sito dell’emorragia – come si fa con un estintore quando si spegne un fuoco – arresta immediatamente il sanguinamento attivo. “Hemospray”, una delle prime applicazioni delle nanotecnologie in gastroenterologia, è l’esempio di come un progetto sviluppato in ambito militare possa giovare alla medicina di tutti i giorni. Questo prodotto è nato per essere utilizzato in modo semplice, ma efficace, per arrestare le emorragie arteriose da armi da fuoco sui campi di battaglia. È in dotazione all’esercito americano e si trova nello zaino di ogni soldato, proprio per l’immediatezza e la facilità con cui può essere usato.
Le emorragie digestive, come è stato anche riportato sul “Libro Bianco della Gastroenterologia”, recentemente presentato, sono le complicanze più frequenti in gastroenterologia (80-150 casi/ anno/100.000 abitanti) e la loro gestione richiede un organizzazione sul territorio che dovrebbe essere molto simile a quella per le urgenze cardiologiche. Infatti una rete per le Urgenze Emorragiche è già attiva in Veneto e anche la Regione Lombardia ha avviato un progetto per una rete gastroenterologica, partendo dalle emergenze emorragiche digestive, al fine ottimizzare la gestione di questa patologia.
L’endoscopia è da tempo il trattamento di elezione delle emorragie digestive, tanto che il ricorso alla chirurgia è oggi del tutto episodico ed avviene solo in quei rari casi in cui l’endoscopia fallisce.
Tuttavia nel 5-10% dei casi trattati con le attuali tecniche di emostasi (infiltrazione di vasocostrittori, termocoagulazione o clips metalliche) si può presentare la ricomparsa dell’emorragia e questa,
più frequente nei pazienti anziani e in peggiori condizioni cliniche generali – i più esposti a quest’evenienza per il frequente uso di farmaci gastrolesivi – è causa ancora di mortalità.
La sede della lesione sanguinante può essere in alcuni casi difficile da raggiungere e da trattare con le tecniche attualmente in uso, mentre Hemospray è un metodo semplice ed efficace di emostasi, che non richiede il contatto con la lesione. È molto facile da usare da parte di un medico anche non molto esperto nel trattamento delle emorragia.
Un ulteriore vantaggio è quello di non essere assorbito e di non andare in circolo e quindi non può dare effetti collaterali, e agisce solo sul sito dell’emorragia, fermando il sanguinamento. Quando viene in contatto nel tratto gastroenterico con tessuto e sangue – come nelle lesioni sanguinanti – forma una barriera meccanica sulla lesione e favorisce i processi di coagulazione. Il prodotto viene poi eliminato dall’intestino.
Insieme all’Ospedale San Paolo stanno lavorando su questa nuova procedura altri undici centri europei e presto saranno disponibili i casi di una Survey di ampia casistica.