“Chi dorme sano non prende peso”!

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Torna “Morfeo Dormiresano”, grazie al supporto incondizionato di Sanofi

XII Giornata Nazionale del Dormiresano


Gli esperti dell’AIMS, Associazione Italiana Medicina del Sonno, lanciano l’allarme in occasione della XII Giornata Nazionale del Dormiresano in programma il 16 marzo 2012. L’insonnia, che interessa quasi un italiano su tre, può rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza di obesità e diabete di tipo 2. Gli specialisti, inoltre, suggeriscono di considerare anche i disturbi del sonno nella definizione del profilo di rischio cardiovascolare, per una maggior efficacia dell’approccio preventivo e terapeutico del diabete e delle alterazioni del metabolismo.

Milano, 8 marzo 2012 – Chi dorme meno di sette ore per notte, in particolare tra i 32 e i 49 anni, ha un indice di massa corporea più elevato ed una maggior probabilità di diventare obeso rispetto a quanti riposano profondamente per un periodo più lungo. Una persona con diabete su due riferisce insonnia, contro il 31 per cento della popolazione sana di controllo di pari età. Inoltre, il 15,5 per cento degli individui diabetici tende ad addormentarsi di giorno, contro il 6 per cento della popolazione di controllo.

 

Bastano queste cifre per capire lo stretto legame che esiste tra insonnia e problemi metabolici. Proprio su questa correlazione si concentrano gli esperti dell’AIMS, Associazione Italiana Medicina del Sonno, in prima linea per sensibilizzare sull’importanza di un giusto riposo, in occasione della XII Giornata Nazionale del Dormiresano, in programma il 16 marzo 2012. L’iniziativa, inserita nell’ambito di “Morfeo Dormiresano”, realizzato grazie al sostegno incondizionato di Sanofi, punta l’indice sulle “relazioni pericolose” esistenti tra insonnia e problemi metabolici che a loro volta possono aprire la strada a patologie cardiovascolari, cerebrali e renali.

 

“Gli studi dimostrano che la durata del sonno appare chiaramente correlata con il rischio di sviluppare obesità sia nei bambini e negli adolescenti sia negli adulti, specie sotto i 50 anni – spiega il prof. Gian Luigi Gigli, Presidente AIMS Associazione Italiana Medicina del Sonno – ma oggi esistono anche informazioni precise che provano come la riduzione del tempo di sonno e i disturbi del sonno sono correlati con l’alterata tolleranza al glucosio, una sorta di “anticamera” metabolica del diabete, e allo stesso diabete di tipo 2. Per questa ragione è fondamentale che l’insonnia e i disturbi del sonno non vengano sottovalutati. Con “Morfeo Dormiresano”, l’AIMS è impegnata da anni nella campagna di sensibilizzazione su questi temi, e invita a fare riferimento al medico di medicina generale e allo specialista di Medicina del Sonno per affrontare al meglio l’insonnia”.

Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che i soggetti che dormono di meno hanno maggiori probabilità di divenire obesi e, d’altra parte, i soggetti obesi – indipendentemente dalla presenza di apnee notturne – lamentano più frequentemente sonnolenza diurna. Provare a spiegare questa correlazione non è semplice, tuttavia si è osservato che la restrizione di sonno può determinare alterazioni nella secrezione di ormoni che regolano il senso dell’appetito e la spesa energetica. In particolare, la deprivazione di sonno determina una ridotta secrezione della leptina, ormone che interviene nei processi di regolazione dell’appetito e al contempo facilita il consumo calorico. In aggiunta, la produzione di grelina, ormone che stimola l’appetito, appare incrementata dopo deprivazione di sonno. Infine, l’insonnia compromette la sensibilità dei tessuti all’insulina, facilitando l’insorgenza di quella “insulino-resistenza” che appare un fattore chiave per lo sviluppo del diabete.

Queste osservazioni rendono indispensabile una gestione globale del paziente che presenta sovrappeso, obesità e disturbi del sonno, con interventi mirati che migliorino la quantità e la qualità del riposo notturno, al fine di prevenire lo sviluppo dell’intolleranza al glucosio e del diabete.

Il progetto Morfeo Dormiresano, che ha preso il via nel 2000, è stato sviluppato dalla Associazione Italiana Medicina del Sonno per favorire la conoscenza dei disturbi del sonno nella classe medica e nella popolazione, e da sempre è realizzato grazie al supporto non condizionato di Sanofi.

“Il nostro sostegno a questa iniziativa è correlato alla nostra volontà di essere azienda responsabile – conclude Marco Scatigna, Direttore Medico e Direttore Scientifico di Sanofi Italia. Per Sanofi la responsabilità si traduce in un impegno diretto nella realtà in cui operiamo, a fianco delle Istituzioni e dello Società scientifiche, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei cittadini. Siamo di fronte ad problema sanitario rilevante, in quanto l’incremento esponenziale dell’obesità e del diabete in Italia, e le correlazioni tra queste condizioni patologiche e l’insonnia, comportano la necessità di un’elevata attenzione da parte della classe medica e degli stessi cittadini, per poter frenare l’avanzata di patologie che sono responsabili di rischi incrementali per la salute e comportano aumentati costi per la società”.

 

www.morfeodormiresano.it

 

Sanofi in Italia

Sanofi in Italia è la prima realtà industriale farmaceutica a livello nazionale, con oltre 3.000 collaboratori, di cui 1.400 negli stabilimenti con sede ad Origgio (VA), Garessio (CN), Anagni (FR), Scoppito (AQ) e Brindisi, dove vengono confezionati farmaci destinati ai mercati internazionali, nei 5 continenti, cui si aggiunge lo stabilimento produttivo Merial (Divisione Salute Animale del Gruppo Sanofi) situato a Noventa Padovana (PD).

La Ricerca&Sviluppo Sanofi è presente in Italia con un’attività articolata che va dalla ricerca di base preclinica, allo sviluppo clinico della molecola, fino alla ricerca biotecnologica svolta nei laboratori di Brindisi.

A Milano ha sede il quartier generale Sanofi Italia.

 

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