L’adrenalina non ha effetti benefici sul cervello somministrata in rianimazione per arresto cardiaco

L’adrenalina somministrata come primo tentativo di rianimazione per un arresto cardiaco non ha effetti positivi sul cervello nel lungo periodo.

E abbiamo scoperto – ha continuato – che le persone trattate con adrenalina avevano meno della meta’ delle probabilita’ di sopravvivere un mese dopo l’arresto. Solo circa un quarto dei pazienti, infatti, riusciva a vivere autonomamente con limitati problemi neurologici un mese piu’ tardi, rispetto a quasi la meta’ di quelli non trattati con adrenalina in ambulanza”. E Clifton Callaway dell’Universita’ di Pittsburgh, che ha scritto un commento pubblicato accanto allo studio ha precisato: “E’ importante nel curare i pazienti non soltanto arrivare al pronto soccorso in tempo ma arrivarci bene e, in particolare, tornare a casa sani. Quando agiamo in emergenza dobbiamo considerare ugualmente le conseguenze negative sugli altri organi nel lungo periodo”.
E al posto dell’adrenalina cosa diamo ai pazienti?