Cancro alla prostata: il vaccino passa alla fase III

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Un trattamento che utilizza virus in grado di veicolare Dna umano per ‘dirigere’ le difese naturali del corpo solo contro le cellule tumorali, il Prostvac, sviluppato dalla Bavarian-Nordic Immunotherapeutics, e’ il primo vaccino contro il cancro alla prostata ad aver raggiunto in Europa la fase 3 della sperimentazione.

La notizia e’ stata pubblicata sul ‘Guardian’. Finora in Gran Bretagna non e’ stato ancora approvato alcun vaccino contro i tumori, ma gli scienziati ritengono che possa non solo raddoppiare l’indice di sopravvivenza, ma anche offrire la base per curare altri tipi di cancro.

Il trattamento sviluppo dalla Bavarian-Nordic e’ destinato a malati con un tumore in fase avanzata – il cancro alla prostata e’ il piu’ comune tra gli uomini, ogni anno ne vengono diagnosticati 36mila nuovi casi – che non possono essere curati tramite castrazione e per i quali le opzioni di cura sono molto limitate. I ricercatori intendono effettuare un test su circa 30 pazienti di 10 siti britannici, tra cui le Universita’ di Southampton e Surrey, il Royal Marsden Hospital e il Cancer Research UK institute di Leeds. I pazienti saranno selezionati nei prossimi due mesi e sottoposti a 7 iniezioni sottopelle in un periodo di cinque mesi, durante i quali i medici dovranno valutare la risposta immunitaria e testare gli eventuali effetti secondari. Nelle fasi precedenti la sopravvivenza e’ gia’ arrivata a una media di nove mesi, cinque in piu’ rispetto a quella garantita dalla chemioterapia. Dal momento che il vaccino e’ stato geneticamente modificato – al Dna dei virus vengono aggiunti 4 geni umani in grado di colpire le cellule tumorali e evitare quelle sane – i ricercatori hanno dovuto attendere l’approvazione del Department for Environment, Food and Rural Affairs, arrivata a gennaio. “Ora il vaccino e’ sperimentato su pazienti che gia’ soffrono di cancro alla prostata – ha spiegato Reiner Laus, presidente della casa farmaceutica – ma l’obiettivo e’, nel lungo termine, scoprire il modo di utilizzarlo come metodo di prevenzione del tumore” .

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