Emorroidi: trattamento chirurgico d’avanguardia riconosciuto dal SSN
Perfezionato l’approccio chirurgico per la terapia delle emorroidi, grazie ad una nuova tecnologia a disposizione del chirurgo, chiamata ”suturatrice meccanica circolare ad alto volume”. La nuova opzione tecnologica, riconosciuta dal SSN, determina importanti vantaggi per i pazienti: minore rischio di recidive, minor sanguinamento intraoperatorio, oltre a ridotti tempi di degenza e minor dolore rispetto alla chirurgia tradizionale.
”L’introduzione nella pratica clinica della suturatrice meccanica circolare ad alto volume consente al chirurgo da un lato la rimozione di una maggior quantita’ di tessuto prolassato, con la conseguente diminuzione del rischio di recidive, e dall’altro un sistema di sutura piu’ efficace e meno emorragica, con riduzione delle complicanze postoperatorie”, commenta Giuliano Reboa, Chirurgo Colonproctologo presso la Casa di Cura San Camillo di Forte dei Marmi e inventore della nuova tecnologia, gia’ Direttore di U.O. Complessa di Chirurgia Generale ad Orientamento specialistico colon-proctologico, A.O. Universitaria S. Martino di Genova e gia’ Vicepresidente Nazionale Siucp.
Le emorroidi sono cuscinetti di tessuto vascolare, naturalmente presenti nell’organismo umano, che intervengono nel mantenimento della continenza fecale. In condizioni di normalita’ non danno problemi. A volte, pero’, si puo’ verificare il prolasso della mucosa dell’intestino retto, che fa slittare verso il basso i cuscinetti emorroidari, che possono dar luogo a sanguinamenti, crisi dolorose e alterazioni della defecazione.
Secondo i dati della Societa’ Italiana Unitaria di ColonProctologia (Siucp) sono circa 3,7 milioni gli Italiani – il 7% della popolazione – che, soprattutto dopo i 50 anni, soffrono di malattia emorroidaria: ”E’ piuttosto diffusa nella popolazione italiana”, spiega Angelo Caviglia, Direttore della Struttura Dipartimentale di Colonproctologia, Ospedale San Camillo di Roma, ”anche se l’entita’ esatta del fenomeno e’ difficile da definire, poiche’ molte persone che ne soffrono non si rivolgono al medico. Oggi e’ doveroso dare risposte nuove e precise a tutti i pazienti che temono questo tipo di intervento. Da gennaio ad oggi si stima che in Italia siano stati compiuti gia’ 700 interventi con il nuovo dispositivo medico. Nel resto del mondo gli interventi gia’ eseguiti sono oltre 5.000”.
Ad oggi la nuova tecnologia e’ stata gia’ adottata da diverse strutture sanitarie tra cui: Casa di Cura San Camillo di Forte dei Marmi (LU), Ospedale San Camillo di Roma, Ospedale Civile Edoardo Agnelli di Pinerolo (TO), Ospedale IDI San Carlo di Nancy di Roma, Casa di Cura Sant’Antonio di Cagliari, Ospedale Civile di Castel San Giovanni (PC).
Tali strutture sanitarie condividono le nuove tecnologie chirurgiche e si adeguano ai piu’ moderni standard di trattamento, seguendo le linee guida internazionali. Alcuni di questi centri si propongono anche come sedi di formazione permanente sulla chirurgia transanale staplerassistita, offrendo corsi teorico-pratici per chirurghi provenienti da ogni parte di Italia.