Cardiomiopatia periparto: collegamenti e pericolose complicanze
La cosiddetta cardiomiopatia periparto, che si verifica poco prima e poco dopo il parto, pare abbia la sua origine in uno squilibrio delle proteine angiogeniche nel cuore, e un collegamento con la pre-eclampsia
La cardiomiopatia peripartum (o periparto), che si verifica proprio prima o subito dopo il parto, è una condizione assai pericolosa per la vita della mamma, la cui origine fino a oggi è ritenuta sconosciuta. Un nuovo studio invece suggerisce che questa malattia vascolare possa avere origine in uno squilibrio delle proteine angiogeniche nel cuore.
Si tratta di una forma di insufficienza cardiaca che mette a rischio la vita di una mamma su 3.000, ma che, tuttavia, può presentarsi per così dire inaspettata per qualsiasi donna incinta che non abbia una storia di malattie cardiache.
I sintomi possono essere più o meno gravi di cui, il più comune è la mancanza di respiro, causata dalla ridotta capacità di pompaggio del cuore. Tra i fattori di rischio della cardiomiopatia peripartum (PPCM), sono state individuate la preeclampsia e le gravidanze multiple.
Lo studio che ha scoperto la possibile causa di questa patologia, che lascia la donna che ne è vittima in una condizione cardiaca cronica, è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto Cardiovascolare BIDMC, coordinati dal dottor Zoltan Arany, Professore di Medicina alla Harvard Medical School di Boston (Usa).
Pubblicato su Nature, lo studio suggerisce che una terapia proangiogenica nei soggetti a rischio possa essere benefica. Poter prevenire o intervenire per tempo è fondamentale: difatti, anche se circa la metà delle donne che sviluppano la PPCM ritornano in salute spontaneamente, per le rimanenti la condizione tende a peggiorare fino al punto da essere necessario un trapianto di cuore per poter sopravvivere.
«E’ stato un vero mistero. La maggioranza delle donne che sviluppano questa condizione sono in buona salute, e anche attive – spiega Arany – Sappiamo che i veri fattori di stress della gravidanza avvengono nel primo trimestre. Perché allora, queste mamme sviluppano tali gravi problemi alla fine della gravidanza? Pensiamo di aver ora elaborato una serie di importanti intuizioni circa questa condizione pericolosa per la vita».
L’angiogenesi è quel processo per cui si formano e sviluppano nuovi vasi sanguigni. Ciò che gli scienziati già sapevano è che al termine di una gravidanza normale vengono secreti grandi quantità di fattori anti-angiogenici. Questo avviene al fine di aiutare a prevenire un eccessivo sanguinamento per esempio quando viene espulsa la placenta, o quando si recide il cordone ombelicale. Ciò che però non ci si spiegava è perché proprio in concomitanza di questo evento si manifestava la PPCM.
Le analisi e gli esperimenti condotti su modello animale hanno mostrato che la chiave potesse trovarsi proprio nel processo che si mette in moto poco prima e subito dopo il parto.
Quanto osservato «sostiene con forza l’idea che la PPCM può essere indotta da un eccesso di segnalazione anti-angiogenica», commenta Arany.
Altre osservazioni hanno permesso di trovare un possibile collegamento tra la preeclampsia e la PPCM, e queste stesse osservazioni dovrebbero poter contribuire a favorire le diagnosi precoci di cardiomiopatia peripartum.
«Per il futuro, abbiamo intenzione di scoprire perché il cuore di alcune donne è in grado di gestire l’ondata di fattori anti-angiogenici che incontrano a fine gravidanza e alcune donne non possono. […] Penso che ora siamo più vicini alla comprensione, e forse anche curare, questa malattia devastante», conclude Arany.(La Stampa)