Health Technology Assessment: un programma di formazione illustra ai decisori le buone pratiche per combattere il dolore episodico intenso

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HTA

Roma, 9 maggio – La seduta inaugurale,  lunedì 7 maggio, all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha riscosso un successo oltre le aspettative. Oltre 50 partecipanti hanno legittimato il grande interesse per il programma formativo itinerante che, con una serie di workshop che si svolgeranno in 8 città d’Italia, illustra i criteri dell’Health Tecnology Assessment (HTA), applicati ad una delle più insidiose e rilevanti manifestazioni di dolore che colpiscono i pazienti affetti da patologie oncologiche, il  breakthrough cancer pain (BTcP), dolore episodico intenso.

Il programma di HTA, che si avvale del sostegno incondizionato di Grünenthal Italia, ha il preciso obiettivo di condividere le conoscenze, creare confronto, collaborazioni e sinergie tra professionisti, organizzazioni, aziende e istituzioni per valorizzare e consolidare la valutazione delle tecnologie come patrimonio dei servizi sanitari.

L’HTA, strumento multidisciplinare di valutazione, è di grande attualità in tempi in cui è indispensabile ottimizzare la spesa sanitaria. La sua applicazione è necessaria per fornire ai decisori prove scientifiche, al fine di intraprendere le scelte migliori in termini di efficacia, efficienza ed equità nel contesto sanitario.

Nello specifico caso del dolore episodico intenso, a due anni dall’entrata in vigore della legge 38 che disciplina terapia del dolore e cure palliative, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma ha elaborato un modello farmacoeconomico per la gestione del BTcP, con la collaborazione di un panel di esperti della Società Italiana di HTA (SIHTA), della Società Italiana Cure Palliative (SICP), della Società Italiana Farmacisti Ospedalieri (SIFO) e della Società Italiana Medicina Generale (SIMG). Nel tour formativo, che si svolge sotto l’egida del Ministero della Salute, prendendo le mosse dagli aspetti clinico-epidemiologici, farmacologici ed etici del dolore episodico intenso, un pool di esperti affronterà il tema dell’HTA, per stimolare un dialogo mirato al raggiungimento di un modello di gestione integrata delle cure palliative.La necessità di superare le barriere culturali, ancora diffuse in Italia, sull’uso degli oppioidi per la terapia del dolore, è sottolineata anche da Adriana Turriziani, presidente SICP, che spiega: “Siamo molto soddisfatti della collaborazione avviata con SIHTA, SIMG e SIFO per il progetto ‘HTA e dolore episodico intenso in pazienti oncologici’. La SICP, con grande energia e impegno, metterà in campo tutte le competenze e l’esperienza acquisita in questi anni per dare un apporto culturale, scientifico e organizzativo in questo campo. Il dolore episodico intenso rappresenta un ottimo campo di applicazione per sperimentare l’approccio dell’HTA in un contesto in cui gli aspetti clinici, farmacologici, organizzativi ed etici si integrano per garantire la migliore qualità di cura e la migliore qualità di vita del paziente“.

Prossime tappe del Progetto saranno Milano 17 maggio, Padova 21 maggio, Ancona 5 giugno, Messina 11 giugno e Firenze 18 giugno. Seguiranno, dopo la pausa estiva, Bari 13 settembre e Novara (data in corso di definizione).

“L’Health Technology Assessment è un approccio multidisciplinare ad un nuovo trattamento – spiega il professor Matteo Ruggeri, docente di Economia Sanitaria e Farmacoeconomia presso l’Università Cattolia del Sacro Cuore – finalizzato a sistematizzare tutte le informazioni disponibili su una nuova terapia. L’obiettivo del lavoro di raccolta di tutti questi dati è la fruizione più agevole, da pate dei decisori, di una grande mole di informazioni. In questo modo saremo in grado di supportare i diversi decisori sia nell’analisi della validità del trattamento in esame, sia nella fase di varo e attuazione delle politiche che vorranno intraprendere. L’HTA è molto importante, quindi, perché consente di inserire il trattamento che si sta valutando all’interno di una griglia di costo-efficacia, permettendo il confronto tra una terapia farmacologica e tutte le altre alternative terapeuitiche disponibili. Si potrebbe definire un’analisi delle conseguenze marginali: l’HTA, cioè, ci aiuta a valutare le conseguenze aggiuntive in termini di salute, ma anche di costi, del farmaco in esame rispetto alle altre alternative terapeutiche. E’ un vaglio che include nella valutazione vari aspetti, come quello dei costi, dell’organizzazione, ma anche della sicurezza, dell’efficacia e dei risvolti etici di una nuova terapia”.

Le 8 città toccate dall’iniziativa sono state scelte cecando di includere, in base alla posizione geografica, il maggior numero di stakeholder. “Saranno destinate a farmacisti, clinici palliativisti e decisori pubblici- aggiunge il professor Ruggeri – e ogni sessione sarà strutturata secondo lo schema tipico dell’approccio HTA: ci sarà una prima fase di Assessmentdurante la quale saranno descritti tutti gli aspetti organizzativi, clinici, di sicurezza e di costo-efficacia dei trattamenti per il dolore episodico intenso (BTcP); nella seconda parte verrà affrontata la fase di Appraisal, ovvero la discussione dei risultati ottenuti attraverso questa valutazione. Il modello di cui discuteremo è essenzialmente un modello costo-efficacia, poiché riteniamo che sia il miglior modello applicabile al contesto del dolre episodico intenso. Ma torno a sottolineare che si terrà conto di molte altre informazioni, inerenti la sicurezza, l’epidemiologia, l’organizzazione e l’etica”.

 

L’accesso ad un’adeguata terapia antalgica è uno degli obiettivi della Legge 38 del 15 marzo 2010, attraverso la quale l’Italia si è distinta per sensibilità e attenzione verso i diritti del paziente: la cosidetta “legge 38 sul dolore” è infatti il primo sistema normativo, in ambito europeo, che riconosce  al problema del dolore un’incidenza sulla qualità di vita del paziente e una capacità inabilitante che vanno arginate attraverso il riconoscimento e la tutela di veri e propri diritti fondamentali del malato. Si tratta di obiettivi ambiziosi, il cui raggiungimento appare un continuo work in progress soprattutto nell’ambito oncologico, nel quale  il dolore può divenire uno dei principali problemi da fronteggiare. Per quanto concerne la diagnosi e il trattamento del dolore oncologico, negli ultimi anni particolare attenzione è stata posta nell’identificazione e gestione del BTcP, un tipo di dolore sottostimato e non trattato ancora in maniera appropriata.

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