In Sanità occorre rivedere i tagli, oltre che la spesa

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La ricognizione della situazione delle Regioni tenute al piano di rientro mostra che si sta verificando un’interazione pericolosa tra provvedimenti vecchi e nuovi: da una parte i tagli lineari del precedente Governo, dall’altra un decreto liberalizzazioni che ha interrotto la crescita del ricorso al generico e ai biosimilari. “In questo modo le Regioni che hanno attuato politiche virtuose senza compromettere i livelli assistenziali rischiano di restare schiacciate” dice Francesco Colantuoni, vicepresidente con delega alle politiche regionali

Roma, 25 maggio 2012 – “Sarebbe molto pericoloso sottovalutare i segnali di allarme per il sottofinanziamento che vengono dalle Regioni impegnate nei piani di rientro, in particolare quelle che sono riuscite ad adottare modelli efficaci, capaci di coniugare l’equilibrio dei conti e il mantenimento di un elevato livello di assistenza”. Questo il bilancio che Francesco Colantuoni, vicepresidente di AssoGenerici con delega alle politiche regionali, trae dagli incontri avuti con le amministrazioni locali nelle ultime settimane.

“Abbiamo avuto modo di riscontrare che nelle Regioni che hanno realmente imboccato la strada del rientro, grazie anche e soprattutto alla promozione del ricorso al farmaco equivalente e al biosimilare, ancora si risentono i pesanti effetti dei tagli ai finanziamenti attuati a più riprese dal precedente Governo, che rischiano di vanificare l’opera di risanamento”. Per AssoGenerici si sta verificando una convergenza di fattori che può compromettere quanto di positivo si è ottenuto finora. “Malgrado l’esperienza concreta dimostri gli effetti positivi di equivalenti e biosimilari sulle dinamiche di spesa, il Decreto liberalizzazioni ha di fatto interrotto la tendenza positiva dei mesi precedenti, tanto che si registra un arretramento del 5% del settore. Inoltre, anche misure pur necessarie per dare respiro all’economia italiana, come la certificazione dei debiti delle ASL, può sbilanciare ulteriormente le Regioni vincolate al piano di rientro“ spiega Colantuoni. “E’ evidente che è mancato il raccordo dei diversi provvedimenti ed è mancata una correzione degli errori fatti in precedenza – i cosiddetti tagli lineari – e, infine, è evidente che il decreto sulle liberalizzazioni è stato quantomeno ambiguo, se anche il Ministro della Salute sente la necessità di ribadire che l’orientamento del Governo è quello di promuovere il ricorso a equivalenti e biosimilari. Accanto alla necessaria spending review è ormai evidente che in sanità occorre anche una revisione dei tagli, se non si vuole che il welfare italiano imploda”.

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