Parkinson: nella testa dell’uccello canterino preziosi segreti utili per la caccia a nuove strategie di cura
Il cervello dell’uccello canterino custodisce segreti preziosi, che gli scienziati reputano utili per la caccia a nuove cure per due gravi malattie neurodegenerative ‘ladre’ del movimento: il morbo di Parkinson e la corea di Huntington. E’ quanto emerge da uno studio sui fringuelli bengalesi e sulla ‘scuola di melodia’ a cui si sottopongono fin da piccoli. La ricerca, che porta la firma di un gruppo di scienziati Usa dell’Ucsf (University of California, San Francisco), è pubblicata online su ‘Nature’ e in un secondo momento comparirà anche in un’edizione cartacea della rivista.
Per imparare il timbro della sua melodia, il maschio dell’uccello canterino si affida a un processo di tentativi ed errori per imitare il canto di suo padre. Prova e riprova il brano più e più volte come un vero cantante, anche centinaia di volte al giorno, e man mano che va avanti apporta modifiche nella tonalità delle note. Questo processo rigoroso di addestramento inizia ad appena 40 giorni di vita e viene completato a circa 90 giorni, quando l’uccello canterino diventa maturo sessualmente ed è pronto per usare la sua canzone come ‘arma di seduzione’ per le femmine.
Per realizzare questa impresa, spiegano gli scienziati, il cervello del fringuello deve ricevere ed elaborare grandi quantità di informazioni in merito alle sue performance canore e usare questi dati per controllare con precisione le complesse azioni vocali necessarie per modificare l’altezza e la struttura del suo canto.
Ora, gli scienziati dell’ateneo di San Francisco hanno dimostrato che una struttura chiave del cervello dell’uccello canterino agisce come un ‘hub’ di apprendimento che riceve informazioni da altre regioni cerebrali e scopre come utilizzarle per migliorare il canto, anche quando non controlla direttamente l’azione. Queste intuizioni, ipotizzano gli esperti, possono aiutare a individuare nuove strategie per la cura di alcuni disturbi neurologici, appunto Huntington e Parkinson.
Nella nuova ricerca, i neuroscienziati hanno usato la tecnologia per indagare su come il processo di apprendimento è controllato dal cervello. Una teoria prevalente suggerisce che sia supervisionato da una struttura ‘intelligente’, i gangli basali appunto, una rete di regioni cerebrali interconnesse e coinvolte sia nell’apprendimento che nel controllo motorio. “E’ il primo luogo dove il cervello fa due più due”, osserva Jonathan Charlesworth, primo autore della nuova ricerca. “Se si rimuovono i gangli basali in un uccello che non sa ancora cantare, non potrà mai imparare”.
Una volta che un’abilità di base viene appresa, l’ipotesi degli esperti è che il controllo di questa attività viene trasportato attraverso la via motoria (che trasmette i segnali dal cervello ai muscoli). Ma per le modifiche di questa routine i gangli basali devono ancora una volta entrare in gioco. Resta da scoprire cosa li renda così ‘intelligenti’. Gli scienziati hanno cercato di rispondere a questa domanda bloccando l’uscita di un circuito chiave dei gangli, durante la formazione dei fringuelli. Finché i gangli basali erano incapaci di inviare segnali lungo la via motoria, i fringuelli non cambiavano il loro brano né mostravano segni di apprendimento. Ma quando i ricercatori liberavano i gangli, immediatamente gli uccelli cambiavano il tono della loro canzone, senza nessuna pratica aggiuntiva.
“La sorpresa è che i gangli basali possono prestare attenzione, osservare ciò che le altre strutture motorie stanno facendo e ottenere informazioni anche quando non sono coinvolti nel controllo motorio”, spiegano gli esperti. “Questi risultati suggeriscono che l’intelligenza dei gangli è dovuta in gran parte al flusso costante di informazioni che ricevono sui comandi di altre strutture”. I gangli sono versatili, in grado di imparare come calibrare le abilità motorie, agendo come un hub specializzato che riceve informazioni da varie parti del cervello e risponde con nuove direttive. Risultati che supportano anche un’altra idea: eventuali problemi nel circuito dei gangli basali potrebbero contribuire a innescare i disordini del movimento tipici della corea di Huntington e del morbo di Parkinson.(ADNKRONOS)