Progetto Behta: oncologi oggi a Cagliari per formarsi ed informare sul dolore episodico intenso
Cagliari, 14 Maggio – Formare e informare sul dolore oncologico e sulle possibilità di cure palliative: fa tappa oggi a Cagliari il Progetto BEHTA, coinvolgendo oltre 40 specialisti che saranno destinatari di un corso specifico nella sala conferenze viaggiante, partita da Roma il 12 aprile e che toccherà complessivamente 14 città in tutta Italia.
Il Progetto Behta è promosso da Grünenthal e s’avvale del supporto logistico di un PromoTruck, che oggi sosterà in Piazza dei Centomila, ai piedi della scalinata che conduce al Santuario di Nostra Signora di Bonaria. Il PromoTruck Behta è accompagnato dal gazebo del Tribunale dei Diritti del Malato di Cittadinanzattiva e dalla Fondazione ISAL, con gli operatori delle due associazioni che informeranno i cagliaritani sul tema del dolore, sui contenuti della Legge 38 del 2010 e sul diritto a non soffrire che vi è sancito. A partire dalle ore 14 prende il via la sessione scientifica destinata ad oncologi e palliativisti, all’interno del PromoTruck. I lavori termineranno intorno alle ore 18 e agli oltre 40 specialisti iscritti saranno assegnati 5 crediti Ecm. Quella di Cagliari è la decima tappa del tour nazionale promosso da Grünenthal; prossimo appuntamento a Torino, il 17 Maggio.
“Dopo la Legge 38, uno dei primi sistemi normativi europei su cure palliative e terapie antalgiche – spiega il dottor Flavio Fusco, responsabile scientifico della tappa sarda, dirigente medico della Struttura di Cure Palliative dell’Asl 3 di Genova – il problema del dolore, grazie al Progetto Behta, scende in piazza tra la gente: non è più appannaggio esclusivo di una cerchia ristretta di specialisti, ma deve divenire un patrimonio comune nel rispetto dell’importantissimo articolo 1, che sancisce il diritto del cittadino a vedere diagnosticato e curato il proprio dolore cronico. Per quanto concerne in particolare il breakthrough cancer pain (BTcP), trovo che sia uno dei sintomi dolorosi meno noti agli specialisti, per questo frequentemente sottodiagnosticato e sottotrattato. Sull’opportunità di un lavoro di formazione circa questo tema, a favore di tutti gli oncologi e i palliativisti italiani, riposa l’altro punto di forza del Progetto Behta, che unisce così, assai opportunamente dal mio punto di vista, formazione per i medici e informazione per i cittadini comuni”.
Responsabile sul territorio della tappa cagliaritana del Progetto Behta è il dottor Giorgio Astara, oncologo e geriatra del Policlinico Monserrato di Cagliari, che sarà affiancato, nel corso del pomeriggio di formazione, dal dottor Roberto Pisano, Responsabile della Struttura Semplice di Terapia del dolore dell’Ospedale G. Brotzu di Cagliari.
“Sono lieto di accogliere il Progeto Behta nella nostra città – annuncia il dottor Astara – soprattutto in ragione della particolare formula dell’iniziativa: il dialogo fra colleghi, che esula dallo schema un po’ ingessato della lezione accademica, permette di presentare liberamente dubbi e interrogativi, dando luogo ad un confronto dal quale tutti hanno occasione di trarre il massimo arricchimento. Per questo mi auguro di vedere all’interno del PromoTruck un uditorio composto soprattutto da colleghi giovani. Con riguardo al Breakthrough cancer Pain, credo che in Sardegna le conoscenze su questa particolare tipologia di dolore neoplastico siano ancora circoscritte al novero degli oncologi che operano all’interno delle maggiori strutture ospedaliere: di qui una certa difformità, che persiste tuttora, nella diagnosi e nel trattamento di questo sintomo tanto diffuso e inabilitante. L’utilità del Progetto Behta, del resto, si fonda proprio sull’obiettivo meritorio di affrontare e risolvere incertezze e limiti culturali sul BTcP”.
Il BTcP costituisce l’oggetto principale dei pomeriggi di formazione del programma Behta: raggiunge il picco della sua intensità a 3 minuti dall’esordio, dura mediamente 30 minuti e comunque non supera l’ora nel 90% dei casi. Il contrasto del BTcP è da considerarsi un ‘work in progress’: in letteratura, a seconda degli autori, è riconosciuta a questo tipo di dolore un’incidenza variabile, dal 25 al 90% del dolore neoplastico globale, ma un’approfondita analisi dei dati clinici fornisce il quadro di una patologia piuttosto diffusa, che colpisce circa 2 pazienti su 3 e rappresenta quindi una parte molto importante del dolore da cancro.