Progetto Behta: oncologi oggi a Senigallia per formarsi ed informare sul dolore episodico intenso
Senigallia, 2 Maggio – Formare e informare sul dolore oncologico e sulle possibilità di cure palliative: fa tappa oggi a Senigallia il Progetto BEHTA, coinvolgendo oltre 40 specialisti che saranno destinatari di un corso specifico nella sala conferenze viaggiante, partita da Roma il 12 aprile e che toccherà complessivamente 14 città in tutta Italia.
Il Progetto Behta è promosso da Grünenthal e s’avvale del supporto logistico di un PromoTruck, che oggi sosterà in Piazzale della Libertà, lo slargo posto al centro del lungomare, nel cuore della cittadina marchigiana. Il PromoTruck Behta è accompagnato dal gazebo del Tribunale dei Diritti del Malato di Cittadinanzattiva e dalla Fondazione ISAL, con gli operatori delle due associazioni che informeranno i senigalliesi sul tema del dolore, sui contenuti della Legge 38 del 2010 e sul diritto a non soffrire che vi è sancito. A partire dalle ore 14 prende il via la sessione scientifica destinata ad oncologi e palliativisti, all’interno del PromoTruck. I lavori termineranno intorno alle ore 18 e agli oltre 40 specialisti iscritti saranno assegnati 5 crediti Ecm. Quella di Senigallia è la sesta tappa del tour nazionale promosso da Grünenthal; prossimo appuntamento a Firenze, il 4 Maggio.
“Si tratta di un evento – spiega il dottor Giampiero Porzio, responsabile scientifico della tappa marchigiana del Progetto Behta, Dirigente Medico presso l’Unità Operativa di Oncologia dell’Aquila e fondatore della Onlus ‘L’Aquila per la vita’, impegnata soprattutto nelle cure palliative e nella terapia domiciliare – che prende in esame uno dei problemi di maggior frequenza nei pazienti oncologici: quello che viene definito Breakthrough cancer Pain (BTcP), in italiano ‘dolore episodico intenso’. E’ il picco di sofferenza che compare in un contesto di dolore pur ben controllato. E’ quindi un problema che inficia la qualità della vita dei pazienti, che crea apprensioni ai familiari e che è spesso causa di accessi in ospedale: una problematica che presenta quindi diverse sfaccettature e che merita un approccio a trecentosessanta gradi, sia dal punto di vista della diagnosi che del trattamento. Obiettivo dell’iniziativa in generale, e quindi anche della giornata di Senigallia, è quello di fornire a tutti gli specialisti che operano quotidianamente con i pazienti oncologici gli strumenti necessari per prevenire questo tipo di dolore e per risolverlo qualora compaia. Mi sembra valida anche la formula itinerante: grazie al Progetto Behta abbiamo modo di incontrare, formandoli, la maggior parte dei nostri colleghi sull’intero territorio nazionale. E’ naturale, infine, che il focus della giornata riguardi i farmaci oppioidi, che sono di gran lunga il rimedio più efficace contro il Btcp: le nuove formulazioni a base di Fentanyl ci consentono di avere maggiore rapidità di azione con la massima sicurezza. Occupandomi ogni giorno di cure domiciliari, vorrei sottolineare che questo tipo di farmaci ci permette, a casa del paziente, di avere la stessa rapidità di azione di un farmaco che si utilizzerebbe normalmente in ospedale, per di più in tutta sicurezza, senza alcun problema per i familiari. Mi sembra un bel passo avanti”.
Responsabile sul territorio della tappa marchigiana del Progetto Behta è il professor Stefano Cascinu, Direttore della Clinica di Oncologia Medica degli Ospedali Riuniti di Ancona e Presidente Nazionale Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), che sarà affiancato nel corso del pomeriggio di formazione dal dottor Luigi Filippo Nardi, direttore dell’Unità Operativa di Terapia del dolore e Cure palliative dell’Ospedale di Macerata, e dal dottor Alfredo Fogliardi, direttore dell’Unità Operativa di Terapia del dolore e Cure palliative dell’Ospedale di Fano.
Il BTcP costituisce l’oggetto principale dei pomeriggi di formazione del programma Behta: raggiunge il picco della sua intensità a 3 minuti dall’esordio, dura mediamente 30 minuti e comunque non supera l’ora nel 90% dei casi. Il contrasto del BTcP è da considerarsi un ‘work in progress’: in letteratura, a seconda degli autori, è riconosciuta a questo tipo di dolore un’incidenza variabile, dal 25 al 90% del dolore neoplastico globale, ma un’approfondita analisi dei dati clinici fornisce il quadro di una patologia piuttosto diffusa, che colpisce circa 2 pazienti su 3 e rappresenta quindi una parte molto importante del dolore da cancro.