Bendamustina associata a Rituximab si prefigura come la nuova opzione di trattamento di prima linea dei linfomi NON-HODGKIN

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Presentati al congresso di oncologia ASCO (American Society of Clinical Oncology) i promettenti risultati dello studio StiL NHL1, che mostrano un aumento significativo, con bendamustina-rituximab, della sopravvivenza libera da progressione di malattia e del numero di risposte complete, con una migliore tollerabilità

Chicago (Illinois), 4 Giugno 2012 – I dati aggiornati dello studio StiL NHL1, presentati nella sessione plenaria del congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), dimostrano che bendamustina associata a rituximab (B-R) è più efficace e meglio tollerata dell’attuale standard di trattamento CHOP-R (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisone e rituximab), nei pazienti con linfomi indolenti e mantellari di nuova diagnosi, non ancora sottoposti a terapia. In particolare, la sopravvivenza libera da progressione di malattia nei pazienti trattati con bendamustina più rituximab (B-R) si è rivelata più che doppia (69,5 verso 31,2 mesi) rispetto a quelli trattati con CHOP-R.

“L’attuale trattamento standard con CHOP-R è frequentemente associato a gravi eventi avversi e maggiori effetti collaterali rispetto a B-R, come dimostrato in questo studio”, ha dichiarato il Dottor Mathias J. Rummel, Direttore del Dipartimento di Ematologia presso l’Ospedale Universitario di Giessen, in Germania e coordinatore dello studio. “Questi promettenti risultati suggeriscono che l’associazione di bendamustina e rituximab può diventare il nuovo trattamento standard in prima linea per i pazienti con linfomi non-Hodgkin indolenti”.

 

In particolare, il vantaggio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia osservato con B-R riguardava tutti i gruppi, indipendentemente dall’età dei pazienti:

  • pazienti con linfomi follicolari (FL) – le forme più comuni di linfomi non Hodgkin indolenti. Questo beneficio si è osservato per tutti i sottogruppi, indipendentemente dal profilo prognostico;
  • tutti gli altri sottotipi istologici (tessuto linfoide associato alla mucosa, linfoma mantellare e piccolo linfoma linfocitico).

 

Inoltre, il tasso di risposte complete era significativamente più elevato nel gruppo trattato con bendamustina-rituximab (39,8%) rispetto a CHOP-R (30%).

 

Per quanto riguarda il profilo di tollerabilità, nei pazienti trattati con bendamustina-rituximab (B-R) rispetto a quelli che ricevevano CHOP-R è stata riportata una minore frequenza di gravi effetti collaterali, tra cui neutropenia (29% vs 69%) e leucocitopenia (37% vs 72%). Il regime B-R era complessivamente meglio tollerato, riportando una minore incidenza di infezioni (96 vs 127 pazienti), di danni nervosi (18 vs 73 pazienti) e di stomatiti (16 vs 47 pazienti). Il solo effetto collaterale rilevato più frequentemente con la terapia B-R rispetto a CHOP-R è stato un rash cutaneo associato al farmaco (82 vs 38 pazienti).

 

Sotto il profilo clinico, il professor John Gribben del Barts Cancer Institute di Londra ha commentato: “Qualora questo regime di trattamento dovesse essere approvato, è chiaro che la semplice associazione bendamustina-rituximab potrà offrire un’importante opzione di trattamento di prima linea per tutti i pazienti con linfomi indolenti. Bendamustina diventerà con buona probabilità il farmaco di scelta da impiegare in associazione, nel trattamento di queste malattie”.

 

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Lo studio StiL NHL1

Studio randomizzato, multicentrico, di fase III, B-R vs CHOP-R come trattamento di prima linea dei linfomi non-Hodgkin indolenti e mantellari. Lo studio ha coinvolto numerosi centri del gruppo tedesco StiL (Study Group Indolent Lymphomas) e, come obiettivo primario, prevedeva il miglioramento della sopravvivenza libera da progressione di malattia (progression free survival o PFS).

 

Bendamustina

Il farmaco bendamustina è attualmente commercializzato in Italia con il brand Levact® ed è indicato per il trattamento di prima linea della leucemia linfatica cronica (stadio Binet B o C) in quei pazienti per i quali non è appropriata una chemioterapia contenente fludarabina. Linfoma non-Hodgkin indolente come monoterapia in pazienti che hanno avuto una progressione malattia durante o entro 6 mesi dal trattamento con rituximab o con un regime terapeutico contenente rituximab. Trattamento di prima linea del mieloma multiplo (stadio Durie – Salmon II con progressione o stadio III) in associazione con prednisone in pazienti oltre i 65 anni di età che non sono eleggibili a trapianto autologo di cellule staminali e che presentano neuropatia clinica al momento della diagnosi che precluda l’uso di un trattamento contenente talidomide o bortezomib. Bendamustina può essere inoltre utilizzata in Italia ai sensi della Legge 648/96 nella leucemia linfatica cronica in ricaduta in prima linea in pazienti candidabili a schema immun. chemioterapico includente anticorpi monoclonali ma nei quali non è consigliata la associazione chemioterapica fludarabina e ciclofosfamide e nelle linee successive alla prima come monoterapia o in associazione a chemioterapici e/o anticorpi monoclonali; nei linfomi non-Hodgkin indolenti in recidiva in monoterapia o associazione ad anticorpi monoclonali; nei linfomi di Hodgkin pretrattati con almeno due linee chemioterapiche.

 

R-CHOP

Lo schema chemioterapico R-CHOP (Rituximab-Ciclofosfamide-Adriamicina-Vincristina-Prednisone) viene attualmente considerato il gold standard nel trattamento di prima linea dei Linfomi non-Hodgkin.

 

Linfoma non-Hodgkin

E’ il tumore ematologico più frequente e la quinta neoplasia più diffusa in Europa, con un picco di incidenza sopra i 70 anni di età. In Europa, è la quinta causa di morte per cancro. Si presenta tipicamente con un ingrossamento, non doloroso, delle ghiandole linfatiche. Dal punto di vista clinico-patologico, i Linfomi non-Hodgkin si dividono in aggressivi e indolenti. I primi si caratterizzano per un esordio brusco e, se non adeguatamente trattati, hanno un decorso rapidamente fatale; se curati, hanno maggiori possibilità terapeutiche. I Linfomi non-Hodgkin indolenti, invece, presentano un decorso clinico lento e di solito asintomatico, con un andamento cronico-recidivante e poche possibilità di guarigione.

 

Mundipharma

Purdue/Mundipharma/Napp/ sono compagnie indipendenti associate di proprietà privata, che operano da sole o in joint venture sui mercati farmaceutici mondiali. Le filiali di tutto il mondo sono impegnate a mettere a disposizione dei pazienti il beneficio di nuove opzioni di trattamento in campi come il dolore severo, l’emato-oncologia e le malattie respiratorie. Per maggiori informazioni: www.mundipharma.co.uk.

 

Bibliografia

ASCO 2012, Plenary Session, Abstract No.3: “Bendamustine plus rituximab (B-R) versus CHOP plus rituximab (CHOP-R) as first-line treatment in patients with indolent and mantle cell lymphomas (MCL) – Updated results from the StiL NHL1 study”; Rummel MJ, et al. http://chicago2012.asco.org/; Accessed May 2012.

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