Cellule staminali: in arrivo una ‘cura’ per la remissione dopo un infarto
Nuovi farmaci, frutto della ricerca sulle cellule staminali embrionali, per stimolare la proliferazione delle cellule cardiache. E’ l’obiettivo di Mark Mercola, del Burnham Institute di San Diego che, durante il congresso ”Frontiers in Cardiac and Vascular Regeneration”, organizzato dall’ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology) a Trieste, ha fatto il punto sulle sue ricerche.
Mercola, esperto di embriologia del cuore, ovvero lo studio dei meccanismi con cui il cuore si forma durante lo sviluppo embrionale, sta cercando nuovi farmaci per stimolare una rigenerazione cardiaca. Una ricerca eseguita con dei metodi robotizzati ad alta processivita’ in grado di fare lo screening di milioni di composti chimici. Il suo laboratorio, infatti, e’ uno dei centri riconosciuti dall’NIH americano per la ricerca di nuovi farmaci utilizzando queste tecnologie robotizzate.
”Mi sono interessato della rigenerazione del cuore dell’adulto – ha spiegato Mercola – ma per studiare questo processo e’ importante capire come si forma il cuore nell’embrione.L’idea e’ di riattivare le cellule staminali per stimolare di nuovo i cardiomiociti dopo un infarto ma visto che non si sa come far proliferare le cellule staminali nel cuore di una persona adulta studiamo le cellule staminali nell’embrione oppure quelle derivate dal tessuto di persone adulte e riprogrammate per ricreare le cellule come quelle staminali embrionali”.
Un aspetto molto importante ”perche’ per creare la terapia bisogna studiare le cellule che arrivano dall’adulto”. Al momento ”abbiamo una serie di composti chimici che possiamo aggiungere per stimolare la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali”. La ricerca, condotta in laboratorio sui topi, prevede ”l’inserimento di cellule staminali nel cuore per rigenerare l’organo stesso attraverso una terapia molecolare, un farmaco da prendere dopo l’infarto”. Un farmaco, insomma, ha concluso Mercola, che ”possa ricreare e ristimolare i cardiomiociti per far ‘guarire’ definitivamente il cuore”.