Tumori: il DNA con l’età perde la forza di “contrastare” le alterazioni cellulari

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Con l’invecchiamento il DNA va incontro a impercettibili cambiamenti che, se accumulati, possono pero’ avere grandi conseguenze sulla nostra capacita’ di combattere il cancro e altre malattie tipiche della vecchiaia. L’eta’, infatti, causerebbe alterazioni chimiche nei processi che regolano la metilazione di determinare sequenze genetiche, come rivela uno studio pubblicato su ‘Proceedings of the National Academy of Sciences’ e che ha messo a confronto il genoma di un neonato e di un centenario. “In generale il processo di metilazione, che consiste nel legame di un gruppo metile con una delle basi azotate del dna, e’ capace di disattivare alcuni geni specifici”, ha spiegato Manel Esteller del Bellvitge Biomedical Research in Spagna.

“Abbiamo riscontrato che nei neonati vi e’ una maggiore concentrazione di citosina metilata: l’80 per cento rispetto al 73 per cento degli ultracentenari”. Risultati confermati da un altro studio effettuato su anziani. “Geni che aumentano il rischio di infezione e di diabete perdono la metilazione nel corso dell’eta’, mentre quei pochi che rimangono metilati, cioe’ inattivi, sono proprio quelli che aiutano a resistere al cancro. I cambiamenti nella metilazione rendono piu’ suscettibili ai problemi tipici della vecchiaia”, ha conlcuso Esteller.

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