Virus respiratorio: gli animali domestici, oltre all’affetto, riescono ad essere scudo naturale

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Affetto incondizionato, compagnia e anche una buona dose di protezione contro alcuni problemi di salute. Il cane, oltre alla sua proverbiale amicizia, rappresenta involontariamente uno ‘scudo’ soprattutto nei confronti di disturbi respiratori. I ricercatori della University of California a San Francisco hanno infatti scoperto che la polvere delle casa in cui abita un quattrozampe, grande o piccolo che sia, sembra avere un effetto protettivo contro un virus associato con lo sviluppo di asma nei bambini. Gli esperti presenteranno le loro conclusioni oggi al meeting 2012 della American Society for Microbiology, in corso nella citta’ americana.
Possedere un animale, in particolare un cane, era gia’ stato precedentemente associato a una funzione protettiva contro lo sviluppo dell’asma infantile, dice Kei Fujimura, uno degli autori.

Recentemente il suo team ha dimostrato che le comunita’ batteriche presenti nella polvere di case di famiglie che possiedono un gatto o cane hanno una composizione diversa rispetto a quelle di abitazioni senza animali domestici.
“In questo studio – spiega Fujimura – abbiamo scoperto che, alimentando alcuni topi con la polvere di case dove sono presenti cani, essi vengono protetti contro un agente infettivo delle vie aeree, il virus respiratorio sinciziale (Rsv) tipico dell’infanzia.
Esso puo’ manifestarsi con sintomi respiratori da lievi a gravi e in quest’ultimo caso viene associato a un rischio maggiore di sviluppare asma infantile”. Nello studio, Fujimura e i suoi colleghi hanno confrontato tre gruppi di animali: topi nutriti con polvere di case di famiglie con cani, prima di essere infettati dal Rsv; topi infettati con Rsv senza esposizione a questa polvere, e un gruppo di controllo di topi non infettati con Rsv. I risultati “ci hanno portati a ipotizzare che i microbi all’interno di questo genere di polvere sono in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale, modulando le risposte immunitarie e proteggendo contro l’Rsv. Questo studio rappresenta il primo passo per determinare l’identita’ delle specie microbiche che conferiscono protezione contro questo patogeno delle vie respiratorie”.

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