AIDS: trapianto di midollo eradica il virus in altri due pazienti

0
trapianto_midollo

Timothy Brown, l’uomo ribattezzato ‘paziente Berlino’ guarito dall’Hiv dopo un trapianto di midollo, non è più solo. Alla 19esima Conferenza internazionale sull’Aids che si chiude oggi a Washington, ricercatori americani hanno infatti presentato due nuovi casi simili a quello di Brown, operato nel 2007 per una leucemia mieloide acuta che si era aggiunta all’infezione da Hiv. Si tratta di due pazienti sieropositivi sottoposti a trapianto di midollo, uno 2 anni fa e l’altro 4, che nei primi 8 mesi successivi all’intervento non hanno mostrato più traccia di Hiv né nel sangue né nelle sue cellule. Almeno per ora, però, i due uomini continuano ad assumere farmaci antiretrovirali.

La loro storia, illustrata al meeting mondiale sull’Aids da Timothy Henrich e Daniel Kuritzkes, della Divisione di malattie infettive del Brigham and Women’s Hospital (Bwh) di Boston, viene rilanciata in queste ore dai media internazionali. Un messaggio di speranza ai pazienti e “un’importante informazione” anche per gli addetti ai lavori, assicurano i relatori.

“Quello che è successo – spiegano – ci suggerisce infatti che, grazie allo ‘scudo’ della terapia antiretrovirale, le nuove cellule trapiantate che ripopolano il sistema immunitario sembrano essere protette dal rischio di re-infezione”. A stupire i medici è stato soprattutto il fatto che il trapianto di midollo ha ‘cancellato’ l’Hiv non solo dal sangue dei pazienti, ma anche dalle cellule, dove non sono più rilevabili Dna e Rna virali. Anche i livelli di anticorpi anti-Hiv sono diminuiti.

Ora i ricercatori stanno disegnando uno studio per capire se sono rimaste o meno tracce di Hiv nei tessuti. E il passo successivo sarà avviare una ricerca trapiantando altri sieropositivi. A differenza del paziente Berlino, che ha smesso di assumere farmaci, i due operati al Dana-Farber/Bwh di Boston sono ancora sotto terapia antiretrovirale. Inoltre, mentre nel caso di Berlino era stato scelto un donatore con una mutazione genetica che gli conferiva resistenza all’Hiv, nei due ‘pazienti Brigham’ il trapianto di midollo è avvenuto senza una selezione in questo senso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *