Antidepressivi: l’AIFA registra un consumo maggiore di questi farmaci tra le donne

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Il farmaco in Italia e’ soprattutto donna: in particolare si registra un maggior consumo di farmaci antidepressivi nelle donne con differenze piu’ marcate al di sopra dei 35 anni, e una prevalenza d’uso quasi doppia nelle donne dai 15 ai 75 anni, rispetto agli uomini, dei preparati ormonali a causa di una maggiore frequenza di patologie tiroidee ed autoimmuni. Mentre le cose cambiano in eta’ avanzata: al di sopra dei 65 anni il maggior ricorso ai farmaci si riscontra negli uomini che consumano il 13% in piu’ rispetto alla popolazione femminile. Sono i dati forniti nel Rapporto realizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali dell’AIFA (Osmed), presentato oggi a Roma. “Le donne” sottolinea il Direttore Generale dell’AIFA, Luca Pani “mostrano livelli di esposizione al farmaco piu’ elevati rispetto agli uomini in quasi tutte le fasce di eta’, sia in termini di consumo sia in termini di prevalenza d’uso (la percentuale di assistibili che hanno ricevuto almeno una prescrizione nel corso dell’anno). Le categorie per cui si riscontrano le principali differenze tra i due sessi, con un maggiore consumo tra le donne, sono i farmaci per il sistema nervoso centrale (in particolare gli antidepressivi), i farmaci del sangue e i farmaci dell’apparato muscolo-scheletrico (bifosfonati)”. Per quanto concerne i farmaci del sistema nervoso centrale, le differenze piu’ marcate si evidenziano a partire dai 35 anni, mentre per i farmaci del sangue la prevalenza d’uso maggiore si riscontra nelle donne in eta’ fertile tra i 15 e i 54 anni, probabilmente dovuta al maggiore utilizzo di antianemici.

Con l’aumentare dell’eta’ si osserva, invece, un incremento di prescrizione piu’ marcato negli uomini, verosimilmente legato al maggior rischio cardiovascolare. Come per i farmaci del sistema nervoso centrale, anche per i farmaci dell’apparato muscolo-scheletrico le differenze si rilevano nelle fasce d’eta’ superiori ai 35 anni. I farmaci per il sistema genito-urinario e ormoni sessuali vengono utilizzati principalmente nelle donne nelle fasce d’eta’ comprese tra i 15 e i 54 anni, giustificabile dall’uso dei preparati ormonali. A partire dai 55 anni e con l’aumento dell’eta’, invece, si osserva un netto spostamento della prescrizione verso gli uomini per la terapia della patologia prostatica. Per quanto concerne i preparati ormonali sistemici, esclusi gli ormoni sessuali, si riscontra un consumo simile nei due sessi fino ai 15 anni. Tuttavia nelle successive fasce d’eta’, le donne mantengono una prevalenza d’uso circa doppia di quella degli uomini con un lieve calo dopo i 75 anni; tale dato e’ giustificabile da una maggior frequenza nelle donne della patologia tiroidea ed autoimmune. In generale, nelle fasce d’eta’ piu’ anziane si osserva tra gli uomini un livello piu’ elevato di consumo. Nella classe di eta’ compresa tra 65 e 74 anni gli uomini consumano circa il 13% in piu’ delle donne in termini di dosi giornaliere .(AGI)

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