Diabete di tipo 2: molto più aggressivo nei giovani
I ragazzi con diabete di tipo 2 hanno, rispetto agli adulti, una patologia con progressione molto piu’ rapida, un tasso maggiore di complicanze e una necessita’ precoce di terapia di combinazione o insulinica.
Lo rivela lo studio Today, i cui risultati sono stati esposti al 72* Congresso dell’American Diabetes Association (Ada), a Filadelfia. ”Ora si ha la fotografia precisa di una malattia che fino a 20 anni fa quasi non esisteva” afferma Carlo Bruno Giorda, presidente nazionale dell’Associazione medici diabetologi (Amd). ”Il fenomeno ha iniziato a manifestarsi in Usa a causa del maggiore impatto esercitato dall’obesita’.
Si sono avuti poi anche da noi casi sempre piu’ frequenti di adolescenti con insulinoresistenza, ipertensione e dislipidemia. Finora pero’ non era noto il decorso della malattia, che si riteneva fosse piu’ blando: invece e’ in grado di dare un notevole danno d’organo renale e retinico gia’ a 20 anni”. Nello studio sono stati inclusi 699 ragazzi (eta’: 10-17 anni) trattati con metformina (1.000 mg bis/die) per conseguire un livello di HbA1c inferiore a 8%. In seguito, i partecipanti sono stati randomizzati a proseguire la terapia con la sola metformina, oppure a passare a metformina combinata con rosiglitazone (4 mg bis/die) o a un programma di interventi sugli stili di vita mirato a perdere peso. Circa il 50% dei ragazzi ha risposto bene alla metformina. Inoltre la combinazione di metformina e rosiglitazone ha ridotto del 25% la necessita’ di passare alla terapia insulinica. L’Fda e l’Ema, pero’, escludono l’uso di rosiglitazone per motivi di sicurezza. ”Si potrebbe comunque prescrivere il pioglitazone, ipotizzando un effetto di classe” commenta Giorda. ”Dunque, i risultati migliori sono offerti dalla metformina, la molecola in assoluto piu’ efficace nel rallentare la progressione della malattia, e dai glitazoni, tutti farmaci attivi sull’insulinoresistenza”.
Scarsa invece l’efficacia degli interventi sugli stili di vita che ”spesso e’ difficile verificare quanto siano realmente seguiti”. ”Se negli adulti il diabete di tipo 2 va aggredito subito” conclude Giorda ”ora si sa che negli adolescenti l’intervento deve essere ancora piu’ immediato”.