HIV: un topo con le stesse caratteristiche sistema immunitario umano per ricerche e sperimentazioni efficaci

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Si prospetta una vera rivoluzione per la ricerca sui vaccini contro il virus dell’Hiv: tempi e costi delle sperimentazioni potrebbero essere drasticamente ridotti grazie a un nuovo topo da laboratorio dotato di un sistema immunitario ‘umano’. Questo modello animale, il primo a riprodurre fedelmente quello che accade nell’organismo dell’uomo dopo l’infezione da Hiv, e’ stato ottenuto dai ricercatori del Massachusetts General Hospital insieme a quelli di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology.
Questo topo ‘umanizzato’, illustrato sulla rivista Science Translational Medicine, e’ stato creato trapiantando delle cellule staminali del midollo osseo umano, insieme ad altri tessuti umani, all’interno di topi privati del loro sistema immunitario.

I donatori umani sono stati scelti tra persone dotate di diverse versioni (alleli) delle molecole del sistema di istocompatibilita’ (HLA), che segnalano le cellule infettate dal virus che devono essere distrutte. I ricercatori hanno messo a punto anche dei topi dotati di alcuni alleli specifici (come l’allele HLA-B57) che sembrano avere un effetto protettivo, in quanto piu’ comuni nelle persone che hanno difese immunitarie capaci di tenere sotto controllo l’infezione da Hiv.
Dai primi test emerge come questi topi riescano a riprodurre fedelmente quello che accade nel corpo umano colpito dall’Hiv. A sei settimane di distanza dall’infezione, infatti, il virus dimostra di essere gia’ in piena evoluzione nel tentativo di sfuggire alle difese del topo. Gli animali dotati dell’allele HLA-B57 hanno inoltre dimostrato di saper contenere l’infezione in modo piu’ efficace, non dando al virus la possibilita’ di mutare per salvarsi. I ricercatori stanno ora valutando se questi topi possano essere usati per testare i nuovi vaccini andando cosi’ a rimpiazzare nei laboratori di tutto il mondo gli animali piu’ usati oggi nei test sull’Hiv, ovvero i macachi infettati con un virus ‘sosia’ chiamato Siv. Questo potrebbe garantire risultati piu’ precisi con tempi e costi inferiori.

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