Incidenti domestici. Avvelenamenti: nel 44% dei casi colpiscono i bambini sotto i 5 anni
Le indicazioni della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS)
Roma, 12 luglio 2012 – Fra gli incidenti domestici, uno dei più temuti è l’avvelenamento, intossicazione acuta dovuta all’esposizione ad una sostanza chimica tossica ingerita accidentalmente; nel 90% dei casi, gli avvelenamenti avvengono proprio nell’ambiente considerato più sicuro: la casa. Qui, infatti, si possono nascondere insidie che spesso vengono sottovalutate, ma che rappresentano veri e propri pericoli, in particolar modo per i bambini: detersivi, medicinali, vernici, cibi tossici sono prodotti che, se inalati o ingeriti accidentalmente, possono provocare intossicazioni e avvelenamenti. A volte, un semplice momento di distrazione da parte dell’adulto, può generare gravi conseguenze per i più piccoli.[one_fourth last=”no”]
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I bambini sono particolarmente a rischio a causa di gesti e comportamenti per loro assolutamente naturali e che fanno parte del normale percorso di crescita: tendenza a portare gli oggetti alla bocca, estrema curiosità, desiderio di esplorazione e capacità di approfittare di circostanze favorevoli, come quando il genitore è impegnato in una conversazione telefonica, durante la preparazione dei pasti o in un momento di stanchezza.
“A preoccupare i pediatri – afferma il dott. Angelo Milazzo, pediatra della Segreteria della Sipps Sicilia – sono i dati più recenti relativi agli avvelenamenti in Italia: come segnalato dai Centri Anti Veleni, ogni anno vengono registrate oltre 67.000 richieste di consulenza e nel 44%dei casi si tratta di bambini sotto i 5 anni di età. L’incuria e la costante sottovalutazione delle insidie nascoste fra le mura domestiche sono le cause maggiori di avvelenamento nei bambini e si verificano con maggior frequenza nelle famiglie più disagiate, soprattutto in quelle dove sono presenti problemi psichici e comportamentali. Tuttavia, l’avvelenamento può essere provocato anche da un attimo di distrazione o da un momento di stanchezza, che possono capitare a chiunque e senza preavviso.”
Per aiutare i genitori, i pediatri SIPPS hanno elaborato una serie di consigli utili per prevenire il pericolo di avvelenamento o affrontarlo al meglio.
Cosa fare in caso di avvelenamento
- Contrariamente a quanto ritenuto da molti, subito dopo un’intossicazione non bisogna mai provocare il vomito, né somministrare latte, né altri alimenti. In nessun caso, il prodotto ingerito dal bambino va assaggiato, nella presunzione di poter capire di che cosa si tratti
- E’ invece consigliabile consultare subito medici competenti telefonicamente: innanzitutto il proprio pediatra di famiglia, ma anche unCentro Antiveleni, i medici della Continuità Assistenziale, le guardie mediche e i presidi vari. Saranno loro a dare i primi consigli; molte sostanze, infatti, non hanno tossicità e molti farmaci non sono pericolosi; in questi casi, per esempio, si può evitare di correre al Pronto Soccorso
Come evitare l’avvelenamento nei bambini
- Conservare le medicine, i prodotti per la pulizia della casa e per l’igiene personale fuori dalla portata dei bambini. Tra i medicinali, molto pericolosi risultano i farmaci cardiovascolari e gli psicofarmaci. I luoghi di custodia più idonei sono rappresentati da armadietti chiusi a chiave e dai ripiani più elevati degli armadi. È bene evitare di riporre i prodotti rischiosi in borse, beauty-case, comodini delle camere da letto, perché risultano facilmente accessibili. Attenzione: negli adolescenti l’ingestione di farmaci e di sostanze chimiche spesso non è accidentale, ma volontaria
- Non travasare prodotti chimici per la pulizia o la manutenzione della casa in contenitori normalmente utilizzati per il cibo, ma riporli nelle confezioni originali.
- Non lasciare detersivi e prodotti per la pulizia sotto il lavello della cucina. Tra questi, i più pericolosi sono i disgorganti, i solventi, la soda caustica, l’acido muriatico, gli anticalcari e l’ammoniaca
Quando l’avvelenamento è “provocato” dai genitori
Può succedere che siano proprio i genitori ad “avvelenare” accidentalmente i propri figli: la somministrazione di farmaci scaduti o utilizzati erroneamente, per esempio, così come la preparazione di cibi tossici, possono risultare estremamente dannosi.
Queste le principali precauzioni da seguire per scongiurare questo pericolo:
- Evitare di mescolare farmaci diversi, senza consultare un medico
- Leggere con attenzione le etichette, le date di scadenza e le indicazioni dei farmaci; questi vanno somministrati sempre secondo le prescrizioni del pediatra o, quanto meno, secondo le indicazioni previste nel foglietto illustrativo
- Non consumare funghi non controllati da esperti. In caso di sospetta intossicazione, occorre accertarsi sempre se altri componenti della famiglia presentino sintomi
- Non mescolare prodotti chimici diversi: l’interazione tra più sostanze può dare luogo a tossicità
- Far attenzione ad alcuni tipi piante che si tengono in casa, poiché particolari specie presentano alcune parti che, se ingerite, di possono risultare tossiche
- Evitare l’uso dell’alcol nei bambini e negli adolescenti. Non si deve sottovalutare neanche l’ingestione di sigarette: il tabacco ha una sua tossicità
- Nel periodo estivo, porre particolare attenzione all’ingestione di acque contaminate
- Nel periodo invernale, uno dei rischi maggiori è rappresentato dalla possibile inalazione di fumi e sostanze pericolose, quali il monossido di carbonio, prodotti da stufe, caldaie, camini.
- È comunque buona regola, in ogni stagione, non effettuare combustioni in ambienti chiusi.