La paura accelera il processo di invecchiamento

0
human-brain-neuroevolution

Scoperta una correlazione tra le ansie fobiche e l’invecchiamento precoce nelle donne: lo rivela uno studio condotto su oltre 5000 soggetti tra i 42 e i 69 anni. Secondo gli autori della ricerca, il meccanismo sarebbe mediato dallo stress ossidativo e dalle infiammazioni.

Vi spaventate  quando vi trovate negli spazi aperti? Oppure in quelli chiusi e angusti? Vi sentite a disagio guardando giù da un palazzo molto alto? Scappate inorriditi quando vedete un ragno? Se queste paure sono frequenti e limitano fortemente la vostra vita, siete affetti da un’ansia fobica, come una percentuale significativa della popolazione.

A quanto pare, tutte queste forme di disagio psicologico hanno anche importanti ripercussioni sulla salute fisica: un nuovo studio ha infatti concluso che le fobie possono determinare un più rapido invecchiamento biologico nelle donne di mezza età e in quelle più anziane, con un maggior rischio di incorrere in problemi di salute.

“Ci si chiede spesso se, e in che modo, lo stress possa determinare un invecchiamento precoce”, ha spiegato Olivia Okereke psichiatra del Brigham and Women’s Hospital di Boston e coautrice dello studio, che insieme ai colleghi ha progettato uno studio per verificare questa ipotesi.

I ricercatori hanno esaminato i campioni di sangue di 5243 donne di età compresa tra 42 e 69 anni, partecipanti allo studio epidemiologico del Nurses Health Study. Secondo i risultati, pubblicati sulla rivista “PLoS ONE” l’11 luglio scorso, le donne con i più alti livelli di fobia presentavano in media i marker biologici tipici di donne di sei anni più vecchie. Okereke e colleghi hanno analizzato in particolare i telomeri, i terminali dei cromosomi che preservano dalla perdita d’informazione genetica durante la divisione cellulare. Nel corso dell’invecchiamento, i telomeri subiscono un accorciamento naturale, che secondo alcune teorie sarebbe il risultato dell’esposizione allo stress ossidativo e alle infiammazioni. A loro volta, telomeri più corti sono risultati correlati, specialmente negli individui più anziani, a un maggior rischio di patologie cardiache, di tumori e di demenza.
Il nuovo risultato dimostra “una connessione tra una comune forma di stress psicologico – la fobia – e un plausibile meccanismo di invecchiamento prematuro”, aggiunge Okreke. La psichiatra nota tuttavia che lo studio non era destinatato esplicitamente a dimostrare che l’ansia sia la causa diretta dell’accorciamento dei telomeri. “Sebbene la letteratura a riguardo sia ancora limitata – si legge nel lavoro – dal punto di vista biologico è plausibile una relazione tra ansia e telomeri più corti, probabilmente mediati dallo stress ossidativo e dall’infiammazione”.
Le ansie fobiche spesso esordiscono in giovane età e sono particolarmente comuni nelle donne. Fortunatamente, per questo tipo di disturbi sono disponibili terapie efficaci. Alla luce di questi recenti risultati sull’accorciamento dei telomeri, trattando le fobie si potrebbe indirettamente prevenire o bloccare l’invecchiamento precoce e diminuire così i fattori di rischio per la salute nei soggetti che ne sono colpiti.

(La versione originale di questo articolo è apparsa suScientificamerican.com l’11 luglio 2012)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *