Le “finte piastrine” in grado di distruggere i trombi
Aggregati biodegradabili, «sosia» delle piastrine, sono capaci di distruggere i trombi che ostruiscono vene e arterie.
Aggregati biodegradabili, «sosia» delle piastrine, sono capaci di distruggere i trombi che ostruiscono vene e arterie
Nanoparticelle «sosia» delle piastrine sono capaci di distruggere in modo mirato i trombi che ostruiscono i vasi sanguigni, usando solo un cinquantesimo della dose del farmaco normalmente impiegato e riducendo al minimo gli effetti collaterali anche gravi come il rischio di sanguinamento. Le hanno sviluppate i ricercatori coordinati dall’università di Harvard, che su Science illustrano i primi successi ottenuti negli esperimenti sui topi.
COME FUNZIONA – Questa nuova nanoterapia si basa sull’impiego di «sosia» delle piastrine formati da aggregati di nanoparticelle biodegradabili ricoperte da un farmaco (chiamato «attivatore tissutale del plasminogeno») che viene normalmente usato per distruggere i coaguli che ostruiscono i vasi sanguigni.
Questi complessi di nanoparticelle non solo assomigliano alle piastrine per le loro dimensioni, ma anche per il loro comportamento: proprio come le piastrine, infatti, sono attratti dai punti in cui i vasi sanguigni si restringono a causa della presenza di pericolosi coaguli. Una volta raggiunto l’obiettivo, questi sosia si sbriciolano e liberano le nanoparticelle rivestite dal farmaco, che vanno letteralmente a sciogliere il coagulo ripristinando la normale circolazione del sangue. Colpendo il bersaglio in maniera mirata, queste nanoparticelle consentono di usare una quantità di farmaco molto più bassa della norma. Nei test sui topi si sono dimostrate efficaci con un cinquantesimo della dose usata abitualmente, riducendo così al minimo il rischio di effetti collaterali anche gravi come i sanguinamenti.