Nanoscienze Sapienza: ricerca nanomateriali per combattere batteri
Tessuti che riconoscono le sostanze nocive da utilizzare per abiti da lavoro intelligenti, materiali per il rilascio controllato di farmaci all’interno del corpo umano, tester sulla qualita’ dei capelli naturali per l’extension: sono alcune delle possibili applicazioni delle ricerche condotte nel nuovo Laboratorio per le Nanotecnologie e le Nanoscienze della Sapienza (SNN-Lab).
Proprio nel verificare la sicurezza di questi materiali, il team della Sapienza ha fatto una scoperta sorprendente: le nano placchette di grafene, usate per l’esperimento, non solo non sono dannose alla salute degli esseri viventi, ma sono in grado di contrastare l’azione di batteri, anche patogeni, per l’uomo.
La ricerca pubblicata sull’ultimo numero della rivista Nano Letters, e’ stata possibile grazie alle inedite collaborazioni multidisciplinari ed alle attrezzature di ultima generazione disponibili presso il SNN-Lab. Questa piattaforma ha permesso ai nanomateriali di ”dialogare” con organismi viventi come il nematode Caenorhabditis elegans, il verme piu’ studiato dai genetisti ed innocuo abitante del terreno.
I ricercatori hanno infettato il vermetto con un batterio, Pseudomonas aeruginosa, patogeno anche per l’uomo. Quindi hanno studiato la localizzazione di nanoparticelle di grafene all’interno del nematode dopo l’ingestione. Le nanoparticelle sono risultate prive di tossicita’ acuta e cronica, dimostrando al contrario una buona capacita’ antibatterica e migliorando l”’attesa di vita” dei nematodi.
Il sistema in vivo impiegato ha la rilevante potenzialita’ di suggerire ai ricercatori il tipo di controlli da effettuare a un livello successivo di utilizzo pratico sui mammiferi e sull’uomo.
I graphite nanoplatelets (GNPs) sono nanoplacchette costituite da pochi piani di grafene sovrapposti aventi dimensioni laterali di qualche micron e spessori variabili da 1 nm fino alla decina di nanometri. Questi materiali hanno un vasto potenziale di applicazioni che va dalla nano-medicina (drug delivery e photothermal anticancer activity) ai biosensori, a filler per nanocompositi multifunzionali con ottime proprieta’ meccaniche, termiche ed elettriche/elettromagnetiche.
I GNPs sono ottenibili mediante un processo di sintesi, messo a punto presso il Laboratorio di Nanotecnologie e Nanoscienze della Sapienza, facilmente esportabile su larga scala con costi decisamente contenuti.
Il lavoro e’ nato dalla collaborazione tra i gruppi coordinati da Claudio Palleschi del dipartimento di Biologia e Biotecnologie ”Charles Darwin”, M. Sabrina Sarto del dipartimento di Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica e responsabile del Laboratorio e da Maria L.
Santarelli del dipartimento di Ingegneria Chimica Materiali e Ambiente, afferenti al Centro di Ricerca per le Nanotecnologie applicate all’Ingegneria della Sapienza (CNIS).