Olfatto dell’uomo: scienziati scoprono perché è così poco sviluppato

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Un team europeo di scienziati ha scoperto che il bulbo olfattivo, una struttura del cervello dei vertebrati che elabora l’input sensoriale dal naso, possiede una caratteristica singolare nell’uomo: si differenzia da quello di tutti gli altri mammiferi perché non si sviluppano nuovi neuroni in questa zona dopo la nascita. Questa scoperta potrebbe far luce sul motivo per cui gli esseri umani non hanno il senso olfattivo che hanno gli animali. Lo studio, presentato sulla rivista Neuron, è stato finanziato in parte dal Consiglio europeo della ricerca (CER) nell’ambito del Settimo programma quadro dell’UE (7° PQ). Questo progetto è stato condotto dal Karolinska Institutet in Svezia, in collaborazione con ricercatori in Francia, Austria e Svezia.

Nei mammiferi adulti i neuroni nuovi si formano in due regioni del cervello: l’ippocampo e il bulbo olfattivo. La memoria è collegata all’ippocampo e l’interpretazione degli odori è associata al bulbo olfattivo. Nonostante gli sforzi compiuti per aumentare la nostra comprensione circa la formazione di nuove cellule nervose nel cervello umano, non è mai emersa una risposta chiara… finora.

I ricercatori impegnati in questo studio hanno messo insieme questo puzzle stimando l’età delle cellule. Per questo scopo, hanno misurato la quantità di isotopi radiottivi di carbonio-14 contenuti in queste cellule. Il carbonio-14 (14C) è un isotopo radioattivo naturale del carbonio presente nei materiali organici e quindi incorporato nel DNA quando le cellule vengono prodotte. Il suo decadimento viene usato come metodo di datazione. I ricercatori hanno osservato che i neuroni del bulbo olfattivo nei soggetti adulti umani avevano livelli di carbonio-14 che corrispondevano a quelli nell’atmosfera al momento della loro nascita. Non vengono prodotti nuovi neuroni in questa parte del cervello, distinguendo quindi l’uomo dagli altri mammiferi.

“Non sono mai stato così stupito da una scoperta scientifica, ha dichiarato il ricercatore capo Jonas Frisén, professore di ricerca sulle cellule staminali presso la Fondazione Tobias del Karolinska Institutet, che per il suo lavoro ha anche ricevuto una sovvenzione Advanced Grant del CER. “Quello che ci si aspetterebbe è che in questo senso gli esseri umani siano come gli altri animali, in particolare come le scimmie. Rispetto a molti altri animali, l’uomo è meno dipendente dal suo senso olfattivo per la sua sopravvivenza; ciò può essere correlato alla perdita della generazione di nuove cellule nel bulbo olfattivo, ma questa è pura speculazione”.

In passato i ricercatori credevano che i neuroni del cervello venissero creati fino al momento della nascita, e non oltre. In seguito gli esperti hanno scoperto che le cellule nervose continuavano a formarsi dalle cellule staminali nel cervello dei mammiferi. I ricercatori hanno poi cambiato opinione sulla plasticità del cervello, avanzando la possibilità che le cellule nervose perse durante varie malattie neurologiche potrebbero essere sostituite.

Altri finanziamenti per questo studio sono stati stanziati dalla Fondazione Tobias, il Consiglio svedese della ricerca, la Fondazione svedese della ricerca strategica (SSF), la fondazione NARSAD (American Brain and Behaviour Research Foundation), il Swedish Brain Fund, la Fondazione Knut e Alice Wallenberg, AFA Försäkring e il Consiglio regionale di Stoccolma tramite il suo accordo ALF con il Karolinska Institutet.

Per maggiori informazioni, visitare:

Karolinska Institutet:
http://ki.se/ki/jsp/polopoly.jsp?l=en&d=130

Neuron:
http://www.cell.com/neuron/

Consiglio europeo della ricerca
http://erc.europa.eu

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