Spermatozoi ottenuti da cellule dell’epidermide

0

Tramite un procedimento chimico le cellule hanno assunto poteri simili alle staminali embrionali, ma gli spermatozoi ottenuti non sono ancora in grado di fecondare un ovulo.
MILANO – Spermatozoi creati a partire da cellule della pelle. L’esperimento, che in futuro potrebbe aprire nuove strade nella lotta all’infertilità maschile, è stato condotto da scienziati dell’Università di Pittsburgh e i risultati pubblicati sulla rivista Cell Reports. Gli spermatozoi prodotto in laboratorio non in fase iniziale dello sviluppo, cioè non ancora in grado di fecondare un ovulo femminile. Gli scienziati hanno usato un cocktail di sostanze chimiche per mandare indietro le “lancette biologiche” delle cellule della pelle, trasformandole in cellule con poteri simili alle staminali embrionali.
LO STUDIO – In passato il gruppo era riuscito a “convincere” le staminali embrionali a trasformarsi in sperma, ma usare la pelle come punto di partenza renderebbe la cosa più eticamente accettabile. In ogni caso lo studio ha suscitato un dibattito: c’è infatti chi sostiene sia pericoloso e sbagliato interferire con i “mattoni della vita” e mette in guardia da un futuro in cui i bambini vengono creati con mezzi “artificiali”.

Dal canto loro, gli studiosi dicono che la tecnica potrebbe aiutare migliaia di uomini sterili, fra cui quelli sopravvissuti da piccoli al cancro, a diventare papà. «Oggi lo sperma può essere conservato per future procedure di inseminazione artificiale, ma questa tecnica non aiuta alcuni pazienti, come i ragazzi colpiti da tumore in età prepubere» spiegano. Utilizzando sperma coltivato da cellule della pelle, questi uomini potrebbero in futuro avere figli geneticamente propri. Inoltre, la ricerca potrebbe portare alla messa a punto di nuovi contraccettivi e di una pillola anti-infertilità. Secondo il team guidato da Charles Easley, modificando la procedura, dovrebbe essere relativamente facile raggiungere la prossima tappa: arrivare a cellule in grado di fecondare gli ovuli. Ma comunque vada la tecnica è ancora ben lontana da qualunque ricaduta pratica.(Corriere.it)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *