Ebola: epidemia incontrollabile in Congo: ma cos’è?
L’epidemia non è sotto controllo. Al contrario la situazione è molto, molto seria”. Lo ha detto il portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Eugene Kabambi, dopo la recrudescenza delle infezioni mortali per il super-virus: 31 morti finora, di cui 5 operatori sanitari. Il bilancio si sta aggravando: la scorsa settimana il numero delle vittime è raddoppiato. Ad agosto, in Uganda sono morte 16 persone.
Il focolaio che preoccupa le autorità congolesi ha colpito Isiro e Viadana, due città nella provincia Orientale, nel nordest del Paese. A causarlo potrebbero essere stati gli stessi abitanti dei villaggi dopo aver mangiato carne contaminata proveniente dalle foreste. Anche se i due focolai, in Congo e Uganda, non sono collegati, il timore è che l’infezione possa arrivare nelle grandi città dove rischia di trasformarsi in una peste e fare vittime molto più numerose.
“Se non si agirà immediatamente, l’epidemia raggiungerà altre località e anche le maggiori città saranno colpite”, ha detto Kabambi, secondo cui occorrono 2 milioni di dollari per fronteggiarla adeguatamente. Secondo gli ultimi dati Oms ci sono attualmente 65 probabili o sospetti casi di Ebola in Congo, e 108 persone sotto osservazione.
L’ebola è un virus che causa febbre emorragica, letale nel 90% dei casi. Appartiene alla famiglia Filovirus e finora non è stata trovata una terapia efficace o un vaccino per debellarlo. I sintomi sono febbre, vomito, diarrea, dolore o malessere generalizzato, e può provocare emorragia interna e esterna. La sua storia è legata a doppio nodo all`Africa, tanto che i nomi che segnano la diffusione del virus sembrano un tour del continente nero. Il nome “ebola” deriva dal fiume dell`ex Zaire sulle cui rive venne individuato il primo ceppo. Era il 1976 e il primo ebolavirus, denominato Zaire, causò la prima epidemia: 318 casi e 280 vittime (mai la mortalità sarà così alta: l`88%). Da allora le morti accertate sono oltre 1500. Nello stesso anno venne isolato il secondo ceppo, il Sudan, chiamato così perché fu proprio in questo paese che si presentò per la prima volta. Il virus è responsabile dell’ecatombe di Gorilla nelle foreste del Centroafrica. Proprio le foreste sono, infatti, l’incubatore principale del virus.
Solo in rari casi l`ebola, nel corso della sua storia, si è affacciato fuori dall`Africa. Nel 1989 viene isolato l`ebola Reston, virus rintracciato solo nelle scimmie e mai passato al genere umano. Questo tipo di virus sfiorò anche l`Italia nel 1992, a Siena, dove il ceppo viene identificato in una scimmia proveniente dalle Filippine. Nel 2011, un virus gemello, Lloviu, ha causato la morte di migliaia di pipistrelli in alcune zone della Spagna, del Portogallo e della Francia.
(Il SOle24)