Sindrome da stanchezza cronica: la causa virale non è trasmessa dai topi

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La sindrome da stanchezza cronica, una malattia che da tempo ha lasciato gli scienziati perplessi e dubbiosi sulle sue cause, non è provocata da un virus trasmesso dai topi, secondo uno studio finanziato dal governo americano per porre fine alla lunga controversia sulla questione. Lo studio, pubblicato online sulla rivista scientifica ‘mBio’, è stato guidato da Ian Lipkin della Columbia University, che ha riunito un team di scienziati di diverse istituzioni molti dei quali, in passato, avevano pubblicato ricerche contrastanti sul tema.
La squadra di esperti assicura di non aver rilevato tracce genetiche di virus del topo nel sangue di 147 pazienti cronici con sindrome di affaticamento, messo a confronto con quello di 146 persone sane, e di non essere quindi in grado di collegare il microrganismo al disturbo.

I virus sono diventati i principali ‘sospettati’ come elementi scatenanti la malattia – che affligge più di un milione di persone negli Stati Uniti ed è caratterizzata da stanchezza estrema che non migliora con il riposo – nel 2009, quando la rivista ‘Science’ ha pubblicato uno studio del Whittemore Peterson Institute di Reno in cui erano state rilevate tracce di Xmlv, un retrovirus del topo, nel sangue dei malati. Un secondo lavoro, firmato dal National Institutes of Health, aveva accusato un altro virus, il pMLV. Ma le ricerche successive non riuscirono a confermare questi risultati. Gli stessi esperti che avevano lavorato sulla questione, come Harvey Alter e Judy Mikovits, hanno collaborato al nuovo studio che pare ‘scagionare’ questi virus.

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