Trapianti di organi tra viventi adesso è possibile: passata la legge
Via libera dal Senato alla legge che consente il trapianto parziale tra viventi, a titolo gratuito, di polmone, intestino e pancreas. Il Senato ha approvato all’unanimità, con 223 sì’, il disegno di legge che consentirà di ridurre le lungaggini burocratiche e gli ostacoli ancora previsti dalla legislazione vigente in materia di trapianti, favorendo l’intervento in particolare in alcune patologie pediatriche. Tutti i gruppi hanno parlato di norme che mirano a ”salvare vite’.
“È una delle conquiste che ci rende orgogliosi di stare in Parlamento”, dichiara la senatrice Api Emanuela Baio.
“È un passo avanti importante che prevede sicuramente interventi chirurgici piÙ complessi, ma che consentirÀ a moltissime persone di cambiare la loro vita in meglio. Il testo approvato oggi inoltre, colma finalmente il divario esistente tra legge e progresso scientifico – continua la senatrice – e pone il nostro Paese all’avanguardia nel panorama europeo ed internazionale”.
Lo sviluppo di nuove tecnologie sta aprendo nuove strade, alternative ai tradizionali trapianti da cadavere, che potrebbero dare respiro anche alle lunghe liste d’attesa. Nel caso del rene, la possibilità di trapianto da vivente, come il trapianto samaritano, da donatore sconosciuto, è infatti già una realtà, anche se vi si fa ricorso solo nell’11% dei caso. I dati del Centro Nazionale Trapianti dicono che il numero di donatori e il numero assoluto dei trapianti nei primi 4 mesi del 2012 è aumentato: nel 2011 erano infatti 21,9 contro i 23,7 nel 2012. Anche il numero assoluto dei trapianti è aumentato – si attesta, nei primi 4 mesi del 2012, a 3091, inclusi i trapianti combinati. Nello specifico è aumentato il numero dei trapianti di rene (1688 contro 1542) e di fegato (1071 contro 1019), mentre il numero di trapianti di cuore ha subito un leggero calo (233 contro 278). Secondo i dati del Consiglio d’Europa del 2010, infatti, l’Italia con i suoi 21.7 donatori per milione di abitanti, si colloca al terzo posto tra i grandi paesi europei dopo la Spagna (29.2) e la Francia (22.8).