Vecchi filler: il 20% delle donne oggi affette da granulomi
Occhio ai filler. Labbra a canotto, gonfiori o asimmetrie del viso dopo essersi sottoposti alle ‘punturine riempitive’, a base di sostanze sintetiche, utilizzate per far ringiovanire la pelle, sono il segnale dell’insorgenza dei granulomi. “Oggi il 20% delle donne che 6-7 anni fa si è sottoposto a un ritocco al viso – afferma all’Adnkronos Salute Annalisa Pizzetti, dermatologa della Società italiana di dermatologia estetica chirurgica e delle malattie sessualmente trasmesse (Sidemast) – utilizzando filler semi-permanenti o permanenti con il vecchio silicone, non certificati o banditi da tempo per la loro inefficacia, ha sviluppato nelle zone interessate i ‘granulomi da filler’. Noduli spesso evidenti e poco estetici”.
Le iniezioni antietà sono sempre più diffuse in Italia: nel 2010 sono state effettuate 340 mila ‘procedure chirurgiche iniettabili’ di grasso autologo, tossina botulinica, idrossiapatite di calcio e acido ialuronico, su un totale di quasi un milione di interventi di chirurgia estetica e plastica (dati elaborati dal Censis). I danni da filler, vecchi e nuovi, stanno però diventando anche un ‘affare’ legale.
“Negli ultimi anni sono in aumento le richieste di risarcimento per le conseguenze delle operazioni di chirurgia plastica ed estetica. Sono migliaia le cause civili con richieste astronomiche di danni nei confronti di medici o chirurghi, pendenti al Tribunale di Roma”, avverte Pizzetti, consulente in questo tipo di procedimenti.
“Questo tipo di infiammazione della pelle – spiega l’esperta – ha come caratteristica la formazione di noduli profondi nella cute o nel tessuto adiposo, una specie di corpo estraneo che però si riesce a sentire alla palpazione ed è visibile a occhio nudo. Soprattutto se pensiamo alle ‘labbra a canotto’ o a quando si manifestano asimmetrie nel volto. Un brutto colpo per chi sperava in qualcosa di diverso – sottolinea Pizzetti – essendosi sottoposto all’intervento per migliorare il proprio aspetto”.
A questi danni estetici di variabile entità oggi si può però rimediare grazie al salto tecnologico in questo campo. “Chi si è sottoposta a punture di filler negli ultimissimi anni può incorrere dopo qualche tempo in un aumento del volume nella parte interessata – avverte Pizzetti – ma non deve preoccuparsi. Se il medico ha utilizzato infatti acido ialuronico, per fortuna i tempi di riassorbimento di questi granulomi vanno al massimo dagli 8 ai 10 mesi”.(ADNKronos Salute)