Emergenza educativa. Pediatri SIPPS: genitori e nonni devono imparare a dire “no”.

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SIPPS

Dieci errori da evitare nell’educazione dei bambini

Roma, 17 ottobre 2012 – Genitori e nonni italiani, attenti: dire sempre sì e soddisfare ogni desiderio dei bambini può provocare loro seri problemi da adulti. E’ quanto afferma la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) al termine del XXIV Congresso Nazionale, conclusosi da poche settimane a Caserta. I pediatri SIPPS sostengono, infatti, che regole e divieti imposti ai più piccoli, non rischiano affatto di provocare traumi, anzi li aiutano a crescere meglio.

Dai numerosi interventi e dibattiti sul tema “educazione”, che si sono svolti al Congresso,  emerge il profilo “tipo” dei bambini e degli adolescenti di oggi: sani e robusti all’apparenza, ricoperti di attenzioni, regali, stimoli e confort di ogni tipo, ma che nascondono, forse proprio a causa di tanta opulenza, una fragilità profonda che minaccia la loro capacità di sviluppare un’identità adulta e consapevole di sé.

L’obiettivo della  SIPPS, come ha ribadito il Presidente Giuseppe Di Mauro al termine dell’incontro annuale, è di ridurre questa “fragilità profonda”; per questo motivo e allo scopo di fornire agli educatori strumenti utili ad evitare gli  errori più gravi, Angelo Milazzo, pediatra della SIPPS Sicilia, ha creato una sorta di decalogo, che raccoglie alcuni consigli pratici per gestire con equilibrio il rapporto con bambini e ragazzi: poche e semplici regole comportamentali che i genitori, come i nonni e le altre figure formative, dovrebbero seguire nell’educazione dei bambini.

 

Questo decalogo – ha spiegato Giuseppe Di Mauro – è il primo passo per intervenire su quella che ormai è diventata una vera e propria ‘emergenza educativa’. Infatti, troppo spesso i genitori italiani sono pronti a soddisfare ogni desiderio dei propri figli, anzi tendono a creargliene sempre di nuovi, per poi poterli accontentare, gratificando più se stessi che i figli stessi; in altri casi giocano d’anticipo, interpretando come desideri anche quelli che per i ragazzi sono ancora semplici ‘apprezzamenti’. Nonni e zii, poi, mettono in atto comportamenti ancor più diseducativi, riversando sui piccoli complicità ed accondiscendenze di ogni tipo, anche se in contrasto con gli stessi genitori. Oggi – ha concluso Di Mauro – troppo spesso, all’interno delle famiglie, si rinuncia a dire di no, a fissare regole, ad indicare mete ed obiettivi e si impedisce così al bambino di crescere con una forte consapevolezza di ciò che vuole e di ciò che non vuole davvero.”

 

Ecco, secondo Angelo Milazzo, le dieci regole da seguire per non commettere gli errori gravi più comuni, nei confronti dei bambini e degli adolescenti:

 

1)   evitare, già dai primi mesi di vita, di dare tutto ciò che il bambino vuole: potrebbe crescere convinto che tutto il mondo abbia l’obbligo di soddisfare i suoi desideri;

2)   evitare di ridere quando i bambini imparano parolacce e volgarità: questo atteggiamento li convince che sono divertenti e spiritosi e li invoglia a ripeterlo

3)   non mettere sempre in ordine tutto ciò che lasciano fuori posto e, più in generale, non fare sempre quello che dovrebbero fare loro: potrebbero abituarsi a scaricare sempre sugli altri le loro responsabilità;

4)   non litigare o pronunciare insulti in loro presenza, non devono pensare che il disgregarsi della famiglia sia un fenomeno ineluttabile;

5)   non dare tutto il denaro che desiderano, senza chiedere di rendere conto di come lo hanno speso, meglio spingerli a fare piccoli lavoretti per guadagnare anche piccole somme. Sono troppi i giovani che non studiano, né lavorano;

6)   non soddisfare ogni loro desiderio riguardante il mangiare, il bere, le comodità: negare qualcosa forma il carattere, e non causa particolari complessi;

7)   evitare di prendere le loro parti con i vicini di casa, e soprattutto contro gli insegnanti: potrebbero convincersi di essere sempre delle vittime, persone talmente buone ed intelligenti, da essere incomprese ed ingiustamente maltrattate;

8)   fare una rigorosa autocritica quando i ragazzi combinano guai seri: il lassismo educativo, da parte di tutta la società, ne rappresenta spesso una causa importante;

9)   impegnarsi nell’attività educativa, un lavoro che richiede dedizione, pazienza e tempo: ricordarsi che ciascuno raccoglie soprattutto ciò che ha seminato;

10)   non ritenere mai consolatoria la constatazione che “tanto così fan tutti“. Esiste sempre una parte importante di responsabilità personale.

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