Alzheimer: spegnere un enzima riduce il rischio e allevia sintomi

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Lo studio per ora è stato condotto solo sui topi, ma i ricercatori sono speranzosi: è stato infatti scoperto un nuovo interruttore molecolare in grado di migliorare, se spento, l’insorgenza della demenza di Alzheimer o di ridurre i danni cerebrali da questa provocati. Grazie alla ricerca pubblicata su Cells Report dal team di Chen Chu del Louisiana State University Health Sciences Center di New Orleans (Usa), gli studiosi hanno individuato in un enzima chiamato monoacilglicerolo lipasi (MAGL) un nuovo bersaglio terapeutico per trattare o prevenire la malattia di Alzheimer.

I ricercatori hanno rilevato che l’inattivazione di MAGL riduce la produzione e l’accumulo di placche della proteina beta-amiloide, una delle cause dell’insorgenza della malattia di Alzheimer, abbassa i livelli di infiammazione a livello neuronale e migliora la memoria e le capacità di apprendimento. “I nostri risultati – spiega Chen Chu – suggeriscono che MAGL contribuisce allo sviluppo della malattia di Alzheimer e che, al contrario, bloccarne il funzionamento rappresenta un promettente target terapeutico”. Gli studiosi hanno disattivato il funzionamento dell’enzima con un inibitore altamente selettivo, e hanno scoperto che lo “spegnimento” dell’interruttore molecolare per otto settimane è sufficiente a contenere la produzione e la deposizione delle placche di beta-amiloide e a inibire il funzionamento di un gene responsabile della tossicità della proteina beta-amiloide per le cellule cerebrali.

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