Dolore peri e post chirurgico: se non adeguatamente trattato a rischio il buon esito dell’operazione

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Tra i vari argomenti discussi nell’ultimo Congresso Nazionale della SIGASCOT, Società Italiana di Chirurgia del Ginocchio, Artroscopia, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche, anche il dolore. La Società rilancia le sue raccomandazioni agli iscritti per una corretta gestione del paziente che soffre. Paolo Adravanti, nuovo Presidente nominato nel corso del congresso: “Controllare il dolore è essenziale per ottimizzare la riuscita dell’atto chirurgico”.

Parma, 30 novembre 2012 – Ortopedici sempre più consapevoli e impegnati sul fronte della lotta al dolore. In occasione del suo ultimo Congresso Nazionale, svoltosi di recente nel capoluogo campano, la Società Italiana di Chirurgia del Ginocchio, Artroscopia, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche (SIGASCOT), tra i vari argomenti trattati, torna anche ad istruire i propri associati verso un corretto approccio al paziente che soffre, in particolare nell’ambito del dolore peri e post operatorio. Con l’elezione del nuovo Presidente, il professor Paolo Adravanti, Responsabile del Reparto di Ortopedia della Casa di cura Città di Parma, la Società scientifica conferma e incrementa il proprio impegno nella gestione di questa delicata problematica, impegno che ultimamente ha portato alla stesura di raccomandazioni ad hoc rivolte e tutti gli iscritti.

Il dolore è un nodo cruciale che non possiamo ignorare, non solo perché interessa più dell’80% delle patologie a carico delle articolazioni, ma soprattutto perché ha un forte impatto nelle diverse fasi di ogni iter operatorio e la nostra è una società a grande indirizzo chirurgico” dichiara Adravanti. “Grazie alla recente introduzione di specifiche raccomandazioni, abbiamo raggiunto importanti risultati. Sta infatti cambiando la sensibilità nei confronti del problema: il dolore è finalmente percepito come un disturbo che va trattato. In primo luogo perché si tratta di un diritto del paziente, ma anche al fine di ottimizzare l’esito di un’operazione. Una sofferenza pre, intra e post chirurgica non adeguatamente controllata può, infatti, indurre sindromi dolorose croniche in grado di inficiare il risultato dell’operazione stessa. Per questo motivo, anche nel corso del nostro ultimo congresso, abbiamo ritenuto fondamentale porre nuovamente l’accento sul tema, ribadendo le linee di indirizzo della società”.

 

Tali raccomandazioni non sono semplici linee guida, espressione del parere di un numero ristretto di esperti, ma consigli operativi scaturiti da una consensus conference, frutto del lavoro di un gruppo più ampio e multidisciplinare composto, non solo da professionisti sanitari ma anche da altre figure sociali, che hanno valutato e discusso i dati della letteratura. Riuniti in consensus conference, ortopedici, anestesisti, esperti di dolore, ma anche psicologi, psicoterapeuti, il Tribunale del malato e rappresentanti della cittadinanza hanno così recentemente redatto un documento ufficiale con l’egida della SIGASCOT, poi diffuso agli iscritti con l’obiettivo di migliorarne le prestazioni sul fronte specifico della gestione del dolore.

 

Le linee d’indirizzo riguardano principalmente l’atto chirurgico. Nella fase preoperatoria è importante controllare il dolore, con l’utilizzo di farmaci appropriati, per migliorare la predisposizione del paziente verso l’intervento e per ridurre il rischio che la sofferenza persista nel post operatorio. In fase intra-operatoria, viene consigliato l’impiego di cateteri e iniezioni di anestetici locali con effetto che persiste nel tempo. Molto importante anche il controllo del dolore in fase postoperatoria, durante la quale si raccomanda il ricorso all’analgesia multimodale, ossia all’associazione di più farmaci a basso dosaggio, che permette di ottimizzare l’efficacia dei diversi principi attivi, riducendone gli effetti collaterali. In generale andrebbe incrementato l’uso dei farmaci oppioidi, che per il dolore severo sono l’opzione terapeutica d’elezione.

 

Come SIGASCOT, afferendo a un network di società internazionali ed essendo quindi proiettati verso l’Europa, attribuiamo grande importanza al rigore scientifico nell’impostare le attività di formazione rivolte ai nostri iscritti. Anche sul fronte della gestione del dolore intendiamo continuare su questa strada, augurandoci, per il prossimo Congresso Nazionale che si svolgerà a Parma fra due anni, di poter procedere a un aggiornamento delle nostre reccomandations, alla luce delle nuove evidenze scientifiche che emergeranno” conclude Adravanti.

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