Sudorazione eccessiva: chirurgia in soccorso col laser, bisturi e graffette
Palmi madidi di sudore o una camicia con imbarazzanti aloni. E’ l’iperidrosi, un problema che colpisce l’1% degli italiani. Un disturbo causato dall’eccessiva attività del sistema nervoso simpatico con conseguente sudorazione, sovrabbondante rispetto a quanto necessario per mantenere una temperatura corporea costante. Un novità per la cura arriva dal Policlinico universitario Gemelli di Roma. “Dove – afferma Pierluigi Granone, direttore dell’Unità di chirurgia toracica dell’ospedale romano – è in uso una tecnica modificata in cui il nervo simpatico (quello che manda il comando ‘sudore’) non viene tagliato, ma compresso con l’utilizzo di ‘clip’ in titanio, ‘graffette’ che bloccano il messaggio nervoso che induce il sudore”. L’iperidrosi si distingue in idiopatica o secondaria, quest’ultima è una conseguenza di altre malattie quali l’obesità.
Il lavoro scientifico di Granone è stato pubblicato sull”European Association for Cardio-Thoracic Surgery’.
L’iperidrosi idiopatica è frequentemente localizzata in alcune parti del corpo: mani, piedi, ascelle. Il disturbo si manifesta già nell’infanzia o nell’adolescenza e si protrae per tutta la vita. “Per di più – sottolinea il professor Granone – pochi pazienti sanno di essere affetti da questa patologia e frequentemente i familiari tendono a sminuire il problema, non ritenendolo neanche necessario di trattamento”.
A disposizione dei medici ci sono gli antitraspiranti, che costituiscono la terapia di prima scelta contro l’iperidrosi. Quando non funzionano si può tentare la ionoforesi, tecnica basata su una piccola corrente indolore. Ma si tratta di una terapia costosa che per avere un effetto prolungato deve essere ripetuta anche più volte alla settimana. C’è poi la possibilità di usare la tossina botulinica, nota perché usata anche in medicina estetica come antirughe. La tossina inibisce il sistema nervoso a livello delle ghiandole e quindi blocca il sudore. L’effetto perdura per circa 5-8 mesi, ma anche questa terapia, costosa, non è definitiva.
“La chirurgia – sottolinea Granone – rappresenta l’unico trattamento definitivo. Il principio è l’interruzione definitiva dei nervi e nodi nervosi (gangli) che trasmettono i segnali alle ghiandole sudoripare. La si può eseguire in due modi: la simpatectomia classica nella quale il nervo e/o i gangli vengono divisi con l’elettrobisturi o il laser, e la neurocompressione o ‘clamping’, in cui la capacità del nervo di trasmettere segnali viene bloccata da una o più graffette di titanio”.
Quest’ultima tecnica denominata simpaticofrassi, pur essendo leggermente più complessa “ha il vantaggio della reversibilità – avverte il chirurgo – nelle prime settimane postoperatorie in caso il paziente manifesti degli effetti collaterali (elevata sudorazione compensatoria nella parte inferiore del corpo). Nella nostra unità abbiamo operato con questa tecnica ‘modificata’ 40 pazienti negli ultimi due anni – precisa Granone – l’intervento chirurgico si esegue in anestesia generale e il paziente viene dimesso generalmente il giorno seguente. I risultati – conclude – sono sovrapponibili a quelli che si ottengono con la procedura classica e il numero di pazienti sta progressivamente aumentando”.
(Fonte: AdnKronos Salute)