Telethon: Scoperto il gene per una rara malattia mitocondriale

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microftalmia

Nuova luce sulle basi genetiche di una rarissima malattia che colpisce le prime fasi dello sviluppo, la microftalmia con lesioni lineari della pelle. Lo annuncia il gruppo di ricerca guidato da Brunella Franco dell’Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Napoli sulle pagine della rivista American Journal of Human Genetics.

Questa rara patologia, si legge nella nota di Telethon, e’ caratterizzata da un ridotto sviluppo degli occhi e dalla presenza di tipiche lesioni della pelle, a cui possono aggiungersi altre anomalie a carico del cervello, del cuore, dell’apparato urinario e genitale.

”Ci occupiamo di questa rara sindrome da molti anni – spiega la ricercatrici Brunella Franco – nel 2006, in collaborazione con ricercatori tedeschi, abbiamo descritto il primo gene associato e ne abbiamo caratterizzato la funzione: si tratta di Hccs, un gene che contiene le informazioni per una proteina che partecipa alla produzione dell’energia necessaria alla cellula per compiere le proprie attivita’. Si tratta infatti di una delle numerosissime componenti dei mitocondri, le ‘centrali energetiche’ delle nostre cellule, in cui avviene quella sofisticata successione di reazioni metaboliche chiamata catena respiratoria, essenziale per la produzione dell’energia”.

Meccanismi fondamentali per la vita, informa Telethon, da cui la rarita’ estrema di questa sindrome: nei maschi, che hanno una sola copia del gene Hccs (in quanto si trova sul cromosoma X), questa malattia e’ infatti incompatibile con la sopravvivenza. Nelle femmine, che invece hanno due copie del gene, la malattia puo’ manifestarsi con estrema variabilita’.

Questo e’ dovuto al fatto che in ciascuna cellula delle persone di sesso femminile uno dei due cromosomi X viene ”spento”: a seconda di quali e quante cellule presentano ”acceso” il cromosoma X contenente il gene difettoso, si hanno quindi manifestazioni cliniche piu’ o meno marcate a carico di specifici tessuti. Esemplare, in questo senso, il caso di una paziente che aveva come unico sintomo le lesioni della pelle: nel corso della gravidanza, l’ecografia ha messo in luce che il suo feto si stava sviluppando con gravi malformazioni del cervello.

”Restavano pero’ dei pazienti che pur mostrando i tipici segni clinici di questa malattia, non presentavano difetti nel gene Hccs – spiega Alessia Indrieri, prima autrice del lavoro che su questa patologia ha svolto presso il Tigem il suo dottorato di ricerca – Siamo quindi andati alla ricerca di altri geni candidati: la nostra attenzione e’ caduta su Cox7b, che codifica per una componente ancora poco conosciuta della catena respiratoria e che si trova sul cromosoma X.

L’analisi del Dna dei pazienti ci ha dato ragione: in tre di loro abbiamo effettivamente riscontrato un difetto in questo gene. In seguito, gli esperimenti condotti sul modello animale della malattia hanno confermato come effettivamente questo gene sia importante per il corretto sviluppo di occhi e cervello gia’ nelle prime fasi della vita fetale”.

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