Ustekinumab: nuovi risultati di fase III dimostrano una significativa riduzione dei segni e sintomi dell’artrite psoriasica attiva
I benefici di ustekinumab sui segni e sintomi dell’artrite psoriasica continuano in uno studio di Fase III fino alla settimana 52
Washington DC (USA), 12 novembre, 2012 – Janssen ha annunciato oggi nuovi risultati dello studio di Fase III PSUMMIT II, dai quali emerge che i pazienti con artrite psoriasica attiva, compresi quelli pre-trattati con da uno a cinque inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF), che hanno ricevuto l’inibitore delle interleuchine (IL)-12 e IL-23 ustekinumab, hanno dimostrato miglioramenti significativi dei segni e sintomi della malattia.
Alla settimana 24 dello studio, la percentuale dei pazienti che hanno ottenuto un miglioramento di almeno il 20% dei segni e sintomi – endpoint primario secondo i criteri dell’American College of Rheumatology (ACR 20) – è stata significativamente superiore nei pazienti che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg o 90 mg, rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo, indipendentemente dall’uso di metotrexate come terapia di background. In una sessione late-breaker relativa a PSUMMIT 1, lo studio iniziale di Fase III, gli sperimentatori presenteranno i risultati a 52 settimane, che indicano un miglioramento nel tempo dell’efficacia di ustekinumab nel trattare i segni e i sintomi della malattia. Questi risultati verranno presentati in occasione del Congresso 2012 dell’American College of Rheumatology.
Nello studio di Fase III multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, con gruppo di controllo trattato con placebo, su ustekinumab, anticorpo monoclonale anti-IL-12/23p40 completamente umano, somministrato per via sottocutanea, a soggetti con artrite psoriasica attiva compresi quelli pre-trattati con terapie biologiche Anti-TNF-alfa (PSUMMIT II), pazienti con artrite psoriasica attiva nonostante la terapia con farmaci antireumatici modificatori della malattia (DMARD), farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e/o terapia anti-TNF-alfa (non intesa come confronto né per valutarne la superiorità rispetto agli inibitori TNF), sono stati randomizzati per ricevere per via sottocutanea ustekinumab 45 mg o 90 mg o placebo alle settimane 0, 4 e successivamente ogni 12 settimane. Alla settimana 24 l’endpoint primario è stato raggiunto con una risposta di almeno ACR 20 (misura standard di miglioramento della patologia) con percentuali statisticamente significative superiori nei pazienti che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg (43,7% dei pazienti) o ustekinumab 90 mg (43,8% dei pazienti) rispetto al 20,2% di coloro che hanno ricevuto placebo (P < 0,001 per entrambi i confronti). Fra i pazienti pre-trattati con inibitori di TNF, l’endpoint primario di almeno ACR 20 alla settimana 24 dello studio è stato raggiunto dal 36,7% dei pazienti che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg e dal 34,5% di coloro che hanno ricevuto ustekinumab 90 mg, rispetto al 14,5% dei pazienti che hanno ricevuto placebo (P = 0,006 per ustekinumab 45 mg, P = 0,011 ustekinumab 90 mg).
“Gli inibitori di TNF sono l’unica opzione terapeutica biologica approvata per l’artrite psoriasica, ma non tutti i pazienti traggono beneficio da queste terapie attualmente disponibili” ha dichiarato Christopher Ritchlin, M.D., M.P.H., Professore di Medicina e Direttore del Programma di Fellowship in Reumatologia e del Centro di Ricerca Immunologica Clinica del Medical Center dell’Università di Rochester, e principale sperimentatore dello studio. “Una terapia biologica con un diverso meccanismo d’azione, come ustekinumab, che ha dimostrato di portare benefici nel trattamento dell’artrite psoriasica in due studi di Fase III, rappresenta una prospettiva straordinaria in reumatologia”.
Nello studio PSUMMIT II, la percentuale di pazienti che ha ottenuto risposta ACR 50 alla settimana 24 è stata significativamente superiore nei gruppi in trattamento con ustekinumab 45 mg e 90 mg rispetto a placebo (rispettivamente 17,5 e 22,9 % contro 6,7 %, P = 0,018 per ustekinumab 45 mg, P = 0,001 per ustekinumab 90 mg). La risposta ACR 70 alla settimana 24 è stata anch’essa superiore, anche se non in maniera significativa, in entrambi i gruppi in terapia con ustekinumab rispetto a placebo. Dei pazienti che, all’inizio dello studio PSUMMIT II presentavano almeno il 3% di superficie corporea interessata da psoriasi, il 51,3% dei pazienti che ha ricevuto ustekinumab 45 mg e il 55,6 % di coloro che ha ricevuto ustekinumab 90 mg ha ottenuto un miglioramento di almeno il 75 % della psoriasi, misurato con punteggio Psoriasis Area Severity Index (PASI 75) rispetto al 5% dei pazienti che hanno ricevuto placebo (P < 0,001 per ambo i confronti). Nei soggetti trattati con ustekinumab 45 mg e 90 mg sono stati, altresì, osservati miglioramenti significativi di funzionalità fisica misurata con indice Health Assessment Questionnaire Disability Index (HAQ-DI) alla settimana 24 rispetto al basale superiori a placebo (P = 0,001 per ustekinumab 45 mg, P < 0,001 per ustekinumab 90 mg).
Le percentuali di pazienti che hanno avuto almeno un effetto avverso (EA) sino alla settimana 16, il periodo con controllo verso placebo, sono state simili nei gruppi ustekinumab 45 mg (63,1%), ustekinumab 90 mg (60,6%) e placebo (54,8%). Le infezioni sono state l’evento avverso più comune. Le percentuali di eventi avversi seri, riferiti nei vari gruppi, sono state le seguenti: ustekinumab 45 mg: 0%, ustekinumab 90 mg: 1% e placebo 4,8 %. Non si è verificato alcun caso di tubercolosi, infezioni opportunistiche, eventi avversi cardiovascolari maggiori, né mortalità. Sino alla settimana 24 dello studio sono stati riferiti: un caso di infezione seria dovuta a complicanze di pneumopatia interstiziale pre-esistente nel gruppo placebo e un caso di tumore della pelle (carcinoma a cellule squamose in situ) nel gruppo che ha ricevuto ustekinumab 90 mg.
Miglioramento di segni e sintomi con USTEKINUMAB in pazienti con artrite psoriasiaca attiva: risultati alla settimana 52 dello studio di Fase III, multicentrico, in doppio cieco, con gruppo di controllo trattato con placebo PSUMMIT I
I risultati dello studio di Fase III multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, con gruppo di controllo trattato con placebo, su ustekinumab, anticorpo monoclonale anti-IL-12/23p40 completamente umano, somministrato per via sottocutanea, a soggetti con artrite psoriasica attiva (PSUMMIT I) saranno presentati in una sessione orale late breaker. Lo studio PSUMMIT I valuta l’efficacia e la sicurezza di ustekinumab in pazienti con artrite psoriasica attiva nonostante la terapia tradizionale (naïve per terapia anti-TNF-alfa) su 108 settimane. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere per via sottocutanea ustekinumab 45 mg o 90 mg o placebo alle settimane 0, 4 e successivamente ogni 12 settimane. Alla settimana 24 dello studio, rispettivamente il 42,4 % e il 49,5 % dei pazienti che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg e 90 mg, hanno raggiunto ACR 20, l’endpoint primario, rispetto al 22,8 % dei pazienti che hanno ricevuto placebo (P < 0,001 per ambo i confronti). I pazienti che alla settimana 16 sono stati passati a terapia più potente (early escape) sono stati considerati “non-responder” (non rispondenti alla terapia) per le analisi primarie e secondarie principali alla settimana 24. A seguito della valutazione alla settimana 24, i pazienti in terapia con ustekinumab 45 mg e 90 mg hanno continuato a ricevere la terapia di mantenimento ogni 12 settimane, e i pazienti nel gruppo placebo sono passati a ustekinumab 45 mg come terapia iniziale (somministrazione alle settimane 24 e 28) e successivamente alla terapia di mantenimento con somministrazione ogni 12 settimane. I dati osservati mostrano che segni e sintomi della malattia sono migliorati nel periodo compreso fra la settimana 24 e la 52, con una risposta ACR 20 ottenuta rispettivamente nel 55,7 %, nel 60,3 % e nel 65,2 % dei pazienti nei gruppi ustekinumab 45 mg, ustekinumab 90 mg e nei gruppi che da placebo sono passati a ustekinumab.
“La gestione di lungo termine dei segni e dei sintomi della malattia è fondamentale nel trattamento dell’artrite psoriasica, che è una patologia infiammatoria sistemica che può essere marcata da dolore cronico e disfunzionalità” ha dichiarato Arthur Kavanaugh, Professore di Medicina, e Direttore del Centro Terapie Innovative dell’University of California di San Diego (USA), e principale co-sperimentatore. “Questi risultati si sommano a quelli relativi alla settimana 24 riferiti in precedenza per lo studio PSUMMIT I su ustekinumab e dimostrano l’efficacia del trattamento e i miglioramenti della malattia, a un anno, per i pazienti affetti da artrite psoriasica”.
Dalla settimana 24 alla settimana 52 sono aumentate le percentuali di risposta ACR 50 e ACR 70 nei pazienti che hanno ricevuto ustekinumab come terapia di mantenimento. Alla settimana 24, dei pazienti che hanno ricevuto ustekinumab 45 mg, il 24,9 % ha raggiunto ACR 50 rispetto all’8,7 % del gruppo placebo (P < 0,001), percentuale che è salita al 31,4 % alla settimana 52, mentre il 12,2 % ha ottenuto ACR 70 rispetto al 2,3 % del gruppo placebo (P < 0,001) alla settimana 24. La percentuale è, poi, aumentata al 18 % alla settimana 52. Le variazioni osservate nel gruppo in terapia con ustekinumab 90 mg sono state simili e precisamente, alla settimana 24 il 27,9 % ha raggiunto ACR 50 rispetto all’8,7% nel gruppo placebo (P < 0,001), percentuale che è salita al 37 % alla settimana 52, e il 14,2 % ha raggiunto ACR 70 rispetto al 2,3 % del gruppo placebo (P < 0,001) alla settimana 24, percentuale che è salita al 21,2 % alla settimana 52. Gli sperimentatori hanno anche riferito costanti miglioramenti della funzionalità fisica e dei sintomi cutanei sino al termine dello studio, con quasi la metà dei pazienti che hanno dimostrato variazioni clinicamente significative rispetto al basale dei punteggi HAQ-DI, e più di due terzi dei pazienti cha hanno raggiunto PASI 75 alla settimana 52.
Fra i partecipanti allo studio con entesite (flogosi delle entesi, i siti di inserzione dei tendini e dei legamenti sull’osso, n=425) o dattilite (flogosi delle dita delle mani o dei piedi, n=286) al basale, i pazienti che hanno ricevuto ustekinumab hanno ottenuto miglioramenti clinicamente rilevanti per entrambe le affezioni alle settimane 24 e 52. Alla settimana 24, le variazioni percentuali mediane dei punteggi di valutazione dell’entesite (-42,9 per ustekinumab 45 mg e -50,0 per ustekinumab 90 mg) e della dattilite (-75,0 per ustekinumab 45 mg e -70,8 per ustekinumab 90 mg) sono state significativamente superiori rispetto a quelle riscontrate nei pazienti trattati con placebo (P < 0,001 per tutti i confronti). I miglioramenti dei punteggi di entesite (-83,3, -74,2 e -87,5) e di dattilite (-100 in tutti i pazienti) nei gruppi ustekinumab 45 mg, 90 mg e passati a ustekinumab da placebo sono continuate sino alla settimana 52.
Le percentuali di pazienti che hanno avuto almeno un effetto avverso o un evento avverso serio sino alla settimana 16, il periodo con controllo verso placebo di PSUMMIT I, sono state simili. I dati di sicurezza sino alla settimana 52 sono rimasti in linea con quelli osservati nel periodo con controllo verso placebo nei gruppi in trattamento con ustekinumab 45 mg e 90 mg in termini di incidenza di eventi avversi (rispettivamente 66,8 % e 64,7 %) e di eventi avversi seri (rispettivamente 5,9 % e 3,4 %). Non si è verificato alcun caso di tumori maligni, tubercolosi, infezioni opportunistiche, né mortalità sino alla settimana 52. Gli sperimentatori hanno riferito tre casi di eventi avversi cardiovascolari maggiori in pazienti con fattori di rischio cardiovascolare pre-esistenti tra i pazienti trattati con ustekinumab.
Lo studio PSUMMIT II
PSUMMIT II è uno studio di Fase III, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, con gruppo di controllo trattato con placebo che ha compreso 312 pazienti adulti con artrite psoriasica, strutturato per valutare efficacia e sicurezza di ustekinumab in adulti con artrite psoriasica. Lo studio ha compreso pazienti con diagnosi di artrite psoriasica attiva che avevano almeno cinque articolazioni doloranti, cinque articolazioni tumefatte e livelli di CRP (proteina C-reattiva) di almeno 0,3 mg/dL nonostante la terapia con DMARD e/o FANS e/o precedente trattamento con terapie anti fattore di necrosi tumorale (anti-TNF), fra cui 8-14 settimane di trattamento con i farmaci anti-TNF-alfa attualmente disponibili e/o prove documentate di intolleranza a /tossicità della terapia anti-TNF-alfa con 8-14 settimane di questa terapia. La somministrazione concomitante di methotrexate è stata permessa, ma non era obbligatoria. Nell’ambito di questo studio, 180 pazienti erano pre-trattati con anti-TNF-alfa e 132 pazienti erano naïve a questo trattamento.
I pazienti sono stati assegnati in randomizzazione a tre gruppi per ricevere ustekinumab 45 mg o ustekinumab 90 mg alle settimane 0, 4, e successivamente ogni 12 settimane, o placebo. Alla settimana 16, i pazienti con meno del cinque % di miglioramento in termini di numero di articolazioni dolenti e tumefatte sono stati passati, in cieco, a ustekinumab 45 mg (pazienti che sino a quel momento avevano assunto placebo) o ustekinumab 90 mg (pazienti che sino a quel momento erano stati in trattamento con ustekinumab 45 mg). L’endpoint primario è stato la risposta ACR 20 alla settimana 24. Gli endpoint secondari alla settimana 24 hanno compreso risposta ACR 50 e ACR 70, DAS28-CRP, PASI 75 in pazienti con almeno il 3% della superficie corporea coinvolta al basale, miglioramenti dei punteggi di entesite e dattilite e miglioramenti dei punteggi HAQ-DI.
Lo studio PSUMMIT I
PSUMMIT I è uno studio di Fase III, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, con gruppo di controllo trattato con placebo che ha compreso 615 pazienti adulti con artrite psoriasica, strutturato per valutare efficacia e sicurezza di ustekinumab in adulti con artrite psoriasica. Lo studio ha compreso pazienti con diagnosi di artrite psoriasica attiva che avevano almeno cinque articolazioni doloranti, cinque articolazioni tumefatte e livelli di CRP di almeno 0,3 mg/dL nonostante la terapia con DMARD e/o FANS. I pazienti erano naïve al trattamento con terapie anti fattore di necrosi tumorale (TNF) alfa e/o inibitori di IL-12/23.
I pazienti sono stati assegnati in randomizzazione a tre gruppi per ricevere ustekinumab 45 mg o ustekinumab 90 mg alle settimane 0, 4, e successivamente ogni 12 settimane, o placebo. Alla settimana 16, i pazienti con meno del 5% di miglioramento in termini di numero di articolazioni dolenti e tumefatte sono stati passati, in cieco, a ustekinumab 45 mg (pazienti che sino a quel momento avevano assunto placebo) o ustekinumab 90 mg (pazienti che sino a quel momento erano stati in trattamento con ustekinumab 45 mg). L’endpoint primario è stato la risposta ACR 20 alla settimana 24. Gli endpoint secondari alla settimana 24 hanno compreso: risposta ACR 50 e ACR 70, DAS28-CRP, PASI 75 in pazienti con almeno il 3% della superficie corporea coinvolta al basale, miglioramenti dei punteggi di entesite e dattilite e miglioramenti dei punteggi HAQ-DI. I risultati di sicurezza ed efficacia sono stati riferiti sino alla settimana 52 dello studio. I risultati iniziali alla settimana 24 sono stati presentati nei mesi scorsi in occasione del Congresso 2012 EULAR.
L’Artrite Psoriasica
L’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria immuno-mediata cronica caratterizzata sia da flogosi delle articolazioni che da lesioni cutanee associate a psoriasi che colpisce sino a 37 milioni di persone nel mondo.[i] Ancorché i dati di prevalenza dell’artrite psorisiaca fra coloro che sono affetti da psoriasi varino, le stime indicano che sino al 30 percento di questi soggetti possono sviluppare artrite infiammatoria.[ii] L’eziologia esatta dell’artrite psoriasica è sconosciuta, ma si ritiene che allo sviluppo di questa malattia concorrano fattori genetici, immunitari e ambientali.
USTEKINUMAB
Ustekinumab, antagonista delle interleuchine IL-12 e IL-23, è approvato per il trattamento di pazienti adulti (dai 18 anni in su) è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo, in pazienti adulti che non hanno risposto, o che presentano controindicazioni o che sono intolleranti ad altre terapie sistemiche, incluse ciclosporina, metotrexato e PUVA
Ustekinumab viene studiato in programmi di sviluppo di Fase III come terapia dell’artrite psoriasica attiva e nel morbo di Crohn da moderato a grave.
Ustekinumab è stato scoperto da Janssen Biotech, Inc. che è titolare esclusivo dei diritti di commercializzazione del prodotto negli Stati Uniti. Le aziende farmaceutiche Janssen detengono i diritti di commercializzazione in esclusiva mondiale su ustekinumab, che è attualmente approvato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a grave in 69 paesi.
Informazioni Importanti sulla Sicurezza
Per le informazioni complete sulla sicurezza del prodotto consultare il sito www.ema.europa.eu nella sezione Search for Medicine, ustekinumab, Product Information o cliccando al seguente link:
Informazioni su Janssen
Janssen è un’azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson fortemente impegnata nel dare risposte concrete ai principali bisogni clinici che non hanno ancora trovato un’adeguata soluzione terapeutica come, ad esempio, nel settore oncologico, il mieloma multiplo e il cancro della prostata, in quello immunologico, la psoriasi, nelle neuroscienze, la schizofrenia, la demenza e il dolore, nelle malattie infettive, l’HIV, l’epatite C e la tubercolosi, nell’ambito cardiometabolico, il diabete.
Guidati dal nostro impegno rivolto verso i pazienti, sviluppiamo soluzioni terapeutiche innovative, lavorando a stretto contatto con i principali stakeholder del settore medico-sanitario.
[i] About Psoriasis: Statistics. National Psoriasis Foundation. http://www.psoriasis.org/learn_statistics. Accessed November 1, 2012.
[ii] About Psoriatic Arthritis. National Psoriasis Foundation. http://psoriasis.org/psoriatic-arthritis. Accessed November 1, 2012.
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