Carcinoma basocellulare: scienziati scoprono cellule genitrici

0
carcinoma

Per anni i ricercatori hanno cercato di individuare i cambiamenti molecolari che avvengono nelle cellule che innescano i tumori, dalla prima mutazione oncogenica allo sviluppo di tumori invasivi. Il tipo di cancro più diagnosticato negli esseri umani è il carcinoma basocellulare, con oltre un milione di casi registrati ogni anno. carcinomaUn team di ricercatori, finanziato dall’UE e guidato dal prof. Cédric Blanpain dell’Université libre de Bruxelles (ULB), ha identificato gli eventi molecolari che si verificano nello stadio iniziale del carcinoma basocellulare. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista Nature Cell Biology ed è stato in parte sostenuto dal Consiglio europeo della ricerca (CER) con una sovvenzione Starting Grant del valore di 1,6 milioni di euro assegnata a prof. Blanpain.

Utilizzando un modello murino inducibile, il team di ricerca belga ha scoperto che le cellule che innescano il carcinoma basocellulare vengono riprogrammate prima di svilupparsi in carcinoma invasivo. “Siamo rimasti molto sorpresi nel vedere che le cellule che danno inizio al tumore erano progressivamente e profondamente riprogrammate in un’identità molecolare che assomiglia alle cellule progenitrici presentati durante lo sviluppo embrionale”, ha detto il dott. Youssef.

Gli scienziati hanno dimostrato che la via di segnalazione Wnt/beta-catenina nelle cellule che innescano il carcinoma basocellulare si attiva immediatamente dopo l’espressione oncogenica, e utilizzando inibitori genetici o farmacologici hanno dimostrato che questa via di segnalazione è necessaria sia per la riprogrammazione delle cellule che innescano il tumore che per avviare il tumore.

Il team del prof. Blanpain ha lavorato insieme con i medici del Dipartimento di dermatologia, patologia e chirurgia plastica presso l’Ospedale Erasme di Bruxelles per dimostrare che le cellule all’origine del carcinoma basocellulare umano si comportano allo stesso modo del modello murino, in quanto sono anche riprogrammate in progenitori embrionali dei follicoli piliferi e attivano la segnalazione Wnt/beta-catenina.

“Sono particolarmente contento di questo lavoro perché questa ricerca si è rivelata molto importante per le malattie umane, con l’identificazione di potenziali nuove vie per curare o prevenire l’insorgere del tipo più comune di cancro negli esseri umani”, ha detto il prof. Blanpain.

Questo studio di ricerca potrebbe comportare grandi benefici sui futuri lavori sul cancro e sulla biologia delle cellule staminali ed evolutive.

Gli altri finanziamenti per questo studio provenivano dai Fonds de la Recherche Scientifique (FNRS), il programma di eccellenza CIBLES della Regione Vallonia, un contributo di ricerca dalla Fondation contre le Cancer, la Fondation ULB, il Fonds Yvonne Boël, il Fond Gaston Ithier e l’EMBO Young Investigator Programme.

Per maggiori informazioni, visitare:

Université libre de Bruxelles:
http://www.ulb.ac.be/ulb/presentation/uk.html

Nature Cell Biology:
http://www.nature.com/ncb/index.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *