Dalle crucifere un composto (sulforafano) per combattere la leucemia
Un composto contenuto nelle verdure crucifere ha dimostrato di essere in grado di attaccare e uccidere le cellule tumorali della leucemia linfoblastica acuta, lasciando intatte quelle sane. Lo studio
Una possibile cura della leucemia linfoblastica acuta (LLA), una patologia che colpisce in prevalenza i soggetti giovani e i bambini, potrebbe arrivare dalle verdure.
Sono le crucifere, a cui appartengono i cavoli e i broccoli, a contenere un composto detto Sulforafano che si è dimostrato efficace nel ridurre il numero di cellule tumorali in uno studio condotto dai ricercatori del Baylor College of Medicine (BCM) di Houston in Texas, e pubblicato sull’ultimo numero di PLoS ONE.
Il professor Koramit Suppipat e colleghi hanno voluto esaminare le potenzialità del sulforafano contenuto in cavoli e broccoli per trovare un’alternativa potenzialmente priva di effetti collaterali per trattare tutti quei casi di LLA che non rispondono ai trattamenti farmacologici.
Nonostante i tassi di guarigione dalla leucemia linfoblastica acuta siano piuttosto elevati, vi sono comunque ancora dei pazienti che non riescono a guarire, per cui è necessario trovare nuove vie d’intervento.
La scelta del sulforafano è stata dettata dall’idea condivisa che questa sostanza sia attiva nella prevenzione e trattamento del cancro: diversi studi hanno infatti suggerito che le persone che seguono una dieta ricca di questo tipo di verdure siano a minor rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro.
In questo nuovo studio i ricercatori hanno utilizzato delle colture di cellule tumorali della LLA e cellule sane (donate da persone sane) che sono state trattate con il composto purificato estratto dalle verdure.
I risultati degli esperimenti hanno mostrato che il sulforafano ha ucciso le cellule tumorali, ma non ha danneggiato quelle sane. Allo stesso modo, test preliminari condotti su modello animale avevano sortito gli stessi risultati.
Secondo gli autori, il sulforafano agisce penetrando nelle cellule per poi reagire al contatto con alcune proteine. Questo processo porterebbe alla morte delle cellule malate, lasciando tuttavia intatte quelle sane.
I promettenti risultati fanno ben sperare i ricercatori, i quali sottolineano che sebbene siano necessari ulteriori studi, questo composto potrebbe divenire un’efficace opzione di trattamento in combinazione con le attuali terapie – soprattutto laddove i pazienti non rispondano alle cure tradizionali.
«Il sulforafano è un prodotto naturale. Tuttavia, quello che abbiamo utilizzato in questo studio è una forma concentrata purificata. Così, mentre mangiare verdure crocifere è un bene per le persone, questo non avrà ovviamente lo stesso effetto che abbiamo osservato in laboratorio», conclude il dottor Daniel Lacorazza, coautore dello studio.