Elettrocardiogramma: legge anche cattive abitudini della quotidianità

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Stili di vita sbagliati e cattive abitudini lasciano un segno visibile sul cuore. L’onda ‘T’ del nostro elettrocardiogramma, una delle caratteristiche misurate nell’esame, può essere una spia di una sindrome metabolica, condizione che predispone a diverse patologie.elettrocardiogramma E’ il risultato di uno studio condotto dai Laboratori di ricerca della Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso, pubblicato su Atherosclerosis e realizzato su 20.885 abitanti del Molise, tutti partecipanti al Progetto epidemiologico Moli-sani. I risultati potrebbero essere un punto di partenza per individuare con maggiore precisione le persone più a rischio di problemi cardiovascolari.

La sindrome metabolica colpisce circa 14 milioni di Italiani. Non si tratta di una vera malattia, ma un insieme di alterazioni del metabolismo che fanno aumentare il rischio di diabete e malattie cardiovascolari. Indicativi della sindrome sono: un livello di trigliceridi superiore alla norma; un livello troppo basso di colesterolo HDL (quello chiamato ‘buono’); una pressione arteriosa superiore al normale; un livello di glicemia a digiuno superiore al normale ed infine un girovita eccessivo, cioè un accumulo di grasso nella zona addominale. Ha la sindrome una persona che presenta almeno tre di queste alterazioni.

“Nella miriade di dati raccolti dal Moli-sani – spiega Livia Rago, medico, principale autore della ricerca – ci sono anche gli elettrocardiogrammi e varie misurazioni biometriche, come peso, circonferenza della vita, pressione e molte altre. La nostra idea è stata quella di verificare ed approfondire l’ipotesi che possa esistere una relazione tra alcuni fattori di rischio cardiovascolare e l’elettrocardiogramma. E abbiamo trovato che una deviazione dell’asse dell’onda T è associata con due dati importanti: la circonferenza addominale e la pressione arteriosa”. Si tratta di due elementi che sono spesso il risultato di un cattivo stile di vita, fatto di alimentazione sbagliata e sedentarietà. E’ come se lasciassero la loro ‘firma’ sul cuore.

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