Gli ormoni sessuali predeterminano lo sviluppo differenziato dei nervi
Analizzando la genesi del sistema nervoso periferico a livello del tessuto mammario è stato identificato il meccanismo attraverso cui nei maschi manca una fitta rete di neuroni sensoriali, presente solo nelle prime fasi embrionali, che ha invece pieno sviluppo nelle femmine .
Gli ormoni sessuali maschili portano a schemi di sviluppo neuronali differenti da quelli che si manifestano nelle donne. A mostrarlo è una ricerca condotta da biologi della John Hopkins University, descritta in un articolo pubblicato su “Science” – in cui, lavorando sul modello murino, è stato analizzato lo sviluppo delle innervazioni nel tessuto mammario maschile e femminile.
Il tessuto mammario femminile adulto è percorso da una fitta rete di neuroni sensoriali che sono invece assenti nei maschi, benché nelle prime fasi dello sviluppo embrionale non ci sia alcuna differenza tra le ghiandole mammarie di maschi e femmine, e l’apparato sensoriale per il monitoraggio della produzione di latte appaia presente in entrambi.
Per comprendere in quale modo questi collegamenti nervosi si perdano nei maschi, i ricercatori hanno analizzato i tessuti delle ghiandole mammarie per controllare se in esse fossero presenti o meno di quattro proteine note per stimolare la crescita dei nervi, riscontrando che solamente una di esse era presente in quantità significative, e a livelli analoghi in entrambi i sessi, il fattore neurotrofico cerebrale, o BDNF.
Una ghiandola mammarie di un topo femmina (a sinistra) e di un maschio (a destra) in fase di sviluppo: in quest’ultima si può notare l’assenza di cellule nervose (in giallo). (Cortesia Yin Liu / Science / AAAS)
Il BDNF si lega a una proteina, chiamata TrkB, presente sulla superficie delle cellule nervose, innescando una serie di messaggi all’interno della cellula che la inducono a crescere verso la sorgente del segnale.
Attraverso questo meccanismo, osservano i ricercatori, si può spiegare la somiglianza strutturale delle ghiandole mammarie nei due sessi durante la fase iniziale di sviluppo, somiglianza che però cessa di esistere poco dopo, a causa dela perdita di questi nervi nei maschi.
Con una serie di test molecolari, i ricercatori hanno stabilito che questi nervi non scompaiono in virtù di un processo di apoptosi, ossia di morte cellulare programmata, ma di un altro meccanismo.
Hanno infatti scoperto che gli ormoni sessuali maschili che iniziano a venire prodotti già in fase embrionale inducono le cellule nervose a rilasciare una versione più corta della proteina TrkB. Questa proteina “accorciata” è ancora in grado di legarsi al fattore BDNF, ma con un esito differente: il prodotto di questo legame viene infatti riassorbito all’interno della cellula, determinando in definitiva la rimozione del BDNF dalla superficie cellulare, così da impedire l’innesco dei segnali che stimolano la crescita dei nervi. In questo modo durante la crescita il tessuto mammario maschile finisce per restare privo di un’innervazione paragonabile a quella femminile.