CUORE e CERVELLO: necessitano della dovuta attenzione da parte degli Organi governativi!

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ALICE

ALICERoma, 22 gennaio 2013 – La Fibrillazione Atriale (anomalia del ritmo cardiaco) rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’ictus cerebrale: è infatti causa di oltre il 20% dei quasi 160.000 casi di ictus ischemico che colpiscono ogni anno gli italiani, percentuale che sale a quasi il 40% in soggetti con età particolarmente avanzata. Studi medici approfonditi hanno però dimostrato che 3 ictus su 4, dovuti alla Fibrillazione Atriale, potrebbero essere evitati con una corretta diagnosi e con la prevenzione appropriata nelle persone che hanno questo tipo di aritmia.

Da oltre un anno sono disponibili, in gran parte dei paesi europei oltre che negli Stati Uniti, farmaci innovativi per prevenire l’Ictus nelle persone con Fibrillazione Atriale, che però, per ragioni non comprensibili, non sono attualmente ancora distribuiti in Italia e per i quali non è stata nemmeno stabilita una data certa per la loro commercializzazione. Si tratta di nuovi farmaci ad azione anticoagulante che possono offrire notevoli vantaggi rispetto agli anticoagulanti tradizionali, in termini sia di praticità (non si devono fare controlli ematici così frequenti) che di sicurezza (minore rischio di complicanze emorragiche). Molti pazienti con Fibrillazione Atriale hanno avuto un Ictus ed una ricaduta potrebbe avere conseguenze drammatiche per il rischio di aggravamento dello stato di invalidità.

Cosa costa ad equiparare i cittadini italiani ai loro confratelli europei? E’ questa la domanda, che viene posta alle Autorità  Governative dalla Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), che da tempo combatte per prevenire e curare una delle malattie più devastanti del nostro Cervello: l’ICTUS CEREBRALE.

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