Il colesterolo “brutto” e le implicazioni con eventi ischemici
Il rischio di malattie cardiache ischemiche nelle persone con alti livelli di cosiddetto colesterolo ‘brutto’ e’ tre volte piu’ alto. Sono questi i risultati di uno studio pubblicato sul ‘Journal of the American College of Cardiology’ da parte dell’Universita’ di Copenaghen. La ricerca, che ha coinvolto circa 73mila danesi, getta luce in un dibattito molto antico su questo argomento. Il colesterolo ‘brutto’, spiegano gli studiosi, e’ diverso dal colesterolo ‘buono’ (Hdl) e da quello ‘cattivo’ (Ldl): in questo modo e’ denominato quel colesterolo che si presenta in forma di particelle residuali, che e’ decisamente dannoso.
“Il colesterolo ‘brutto’ e’ la causa diretta dell’arteriosclerosi che alla fine puo’ portare a malattie ischemiche e morte precoce”, ha spiegato Borrge Nordestgaard, che ha condotto la ricerca, “esaminando 73mila soggetti siamo arrivati alla conclusione che esso triplica il rischio di essere colpiti da questi disordini”. Gli scienziati auspicano che l’industria farmaceutica sviluppi presto nuove medicine che colpiscano questo specifico tipo di colesterolo che, se trascurato, puo’ avere conseguenze molto negative.