Smettere di fumare fa guadagnare 10 anni di vita, ma le donne sono a maggiore rischio morte precoce
Smettere di fumare fa bene a tutti, giovani e anziani. Secondo due nuovo studio, infatti, si possono guadagnare anche dieci anni in più di vita. Tuttavia, da un altro studio, emerge che le donne fumatrici sono a rischio di morte oggi, molto più che in passato.
Buone a cattive notizie insieme, emergono da due nuovi studi pubblicati unitamente sul New England Journal of Medicine (NEJM).
Quella buona, se vogliamo, è che smettendo di fumare, a qualsiasi età, si può godere di tutta una serie di vantaggi per la qualità della vita, la salute e perfino per l’aspettativa di vita – dato che pare si possano guadagnare fino a 10 anni in più. Quella cattiva, riguarda le donne che vedono aumentare di molto il rischio di cancro e morte prematura.
Il primo largo studio è stato condotto dal dottor Michael Thun, vice presidente della American Cancer Society, mentre il secondo è stato condotto dal dottor Prabhat Jha, un epidemiologo e direttore del Centro per la Ricerca sulla Salute globale, con sede a Toronto (Canada). In totale si è visto il coinvolgimento di circa 2,2 milioni di adulti di età compresa tra i 55 anni e oltre.
La ricerca intendeva analizzare l’impatto del vizio del fumo sulla mortalità per malattie correlate come, per esempio, il cancro ai polmoni, la malattia polmonare ostruttiva cronica (o COPD o, ancora, BPCO – broncopneumopatia cronica).
I dati raccolti nel primo studio hanno subito evidenziato come tra le donne fumatrici il rischio di morte o di essere vittime del cancro al polmone era passato da 2,7 volte del 1960 a ben 25,7 volte maggiore a oggi, rispetto ai non fumatori.
Questi numeri, hanno purtroppo il demerito di aver compensato in negativo i progressi della medicina che avrebbero aumentato l’aspettativa di vita della popolazione durante l’ultimo mezzo secolo, fanno notare i ricercatori.
«Il forte aumento del rischio tra i fumatori di sesso femminile si è perpetrato per decenni dopo che i gravi rischi per la salute del fumo erano stati ben stabiliti», ha commentato preoccupato il dottor Thun.
Dall’altro versante, lo studio del dottor Jha, ha evidenziato come le persone che fumano perdono circa dieci anni di vita, rispetto alle persone che non hanno mai fumato. Per cui si comprende come lo smettere o, meglio, non iniziare proprio, possa far aumentare di molto l’aspettativa di vita.[one_fourth last=”no”]
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A detta dei ricercatori, questo è un messaggio molto importante, che dovrebbe avere un impatto significativo tra coloro che fumano. Smettere è sempre possibile e non è mai troppo tardi. I giovani, poi, dovrebbero capire che per loro è ancora più promettente smettere o non iniziare a fumare.
La diffusione del vizio del fumo, fa poi notare il dottor Thun, ha un impatto drammatico nei Paesi in via di sviluppo «dove il fumo di sigaretta si è radicato più di recente che non negli Stati Uniti».
I due studi «insieme, dimostrano che l’epidemia di malattie e di morti causate dal fumo di sigaretta aumenta progressivamente negli ultimi decenni, con un picco tra i cinquanta o più anni a seguito dell’adozione diffusa del fumo in adolescenza», conclude Thun.
La Stampa