Trauma cranico: i deficit cognitivi ad esso legati possono essere rilevati anche a distanza di due mesi dall’evento
I deficit cognitivi successivi ad una commozione cerebrale risultano ancora presenti dopo due mesi dall’evento traumatico secondo una nuova ricerca promossa dall’Universita’ dell’Oregon pubblicata sulla rivista Medicine & Science in Sports & Exercise. Lo studio ha dimostrato che la capacita’ di concentrazione a due mesi da una commozione cerebrale e’ ancora ridotta mentre i livelli di distrazione sono piu’ alti della norma. La ricerca suggerisce da una prospettiva sportiva che gli atleti che hanno subito una commozione cerebrale possono aver bisogno di piu’ tempo per recuperare.
Avere un’idea piu’ chiara degli effettivi tempi di recupero necessari per ricostituire le normali abilita’ cognitive di un atleta con commozione cerebrale puo’ aiutare a ridurre il rischio di traumi successivi e a migliorarne la ripresa. Lo studio e’ stato condotto da David Howell che ha spiegato “oggi si ritiene che il recupero necessario sia tra i sette e i dieci giorni. Ma la nostra ricerca ha dimostrato che la capacita’ di concentrazione risulta ancora limitata a due mesi dall’infortunio. Tornare alla vita normale e agli allenamenti troppo presto puo’ essere rischioso per un atleta che potrebbe trovarsi nella condizione di subire un ulteriore trauma.Dopo una commozione cerebrale, infatti, la possibilita’ di una recidiva e’ da tre a sei volte piu’ alta e quella di una terza ricaduta addirittura di otto volte maggiore. E’ la conseguenza di un accumulo di lesioni che non guariscono facilmente e rapidamente. Per questo e’ importante stabilire gli effettivi tempi di recupero”.