Respinta la legge 40 dalla Corte di Strasburgo: adesso va adeguata alla Carta Europea dei diritti dell’Uomo
Respinto, dalla Corte europea dei diritti umani il ricorso del governo italiano contro la sentenza dello scorso agosto che aveva bocciato la legge 40 sulla fecondazione assistita. A renderlo noto Filomena Gallo dell’associazione Luca Coscioni e Nicolo’ Paoletti, difensore della coppia Costa Pavan da cui era partito il ricorso, secondo i quali ora ”la legge 40 dovra’ essere adeguata alla Carta europea dei diritti dell’Uomo, come previsto dalla sentenza della stessa Corte lo scorso 28 agosto, prevedendo l’accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita anche per le coppie fertili portatrici di patologie trasmissibili ai figli”. ”Il rigetto della difesa del Governo della legge 40 – sottolineano – conferma l’orientamento delle Corti Internazionali che avevano gia’ condannato l’Italia con decisione all’unanimita’ e della Corte inter americana dei diritti dell’uomo che lo scorso dicembre ha stabilito che l’accesso alla fecondazione assistita rientra tra i diritti umani meritevoli di tutela.
Attualmente solo le coppie infertili hanno accesso a trattamenti di Procreazione medicalmente assistita e possono chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione; oggi anche a tante coppie fertili sara’ possibile accedere a queste tecniche e non trasmettere gravi malattie di cui esse sono portatrici. Oggi e’ stata eliminata una dolorosa discriminazione nell’accesso alle cure. Oggi ancor piu’ il futuro Parlamento non potra’ piu’ ignorare i diritti di tante persone e cancellare la legge 40”.