Spermatozoi: diminuiscono in concentrazione negli abitudinari della sauna

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Uno studio italiano suggerisce che l’abitudine di frequentare la sauna da parte dei maschi può ridurre il numero e la motilità degli spermatozoi
spermatozoi
La sauna è quella pratica di sostare per un tempo determinato in un ambiente saturo di vapore molto caldo. In genere si fa con un intento disintossicante, promosso dall’espulsione delle tossine che vi sono nel corpo, per mezzo del sudore.

Questa salutare pratica non è tuttavia esente da alcuni effetti indesiderati: uno di questi, scoperto dal team di ricerca dell’Università di Padova, è la riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi negli uomini.
Il team, composto dai ricercatori Garolla A., Torino M., Sartini B., Cosci I., Patassini C., Carraro U. e Foresta Carlo, ha reclutato 10 volontari sani con un’età media di 30 anni, e un numero di spermatozoi nella norma, che sono stati sottoposti a una serie di sessioni di sauna.

Campioni di sperma sono stati raccolti in diverse fasi del periodo di follow-up: una prima volta subito prima della sessione di sauna; una seconda dopo la sauna; una terza dopo tre mesi dall’ultima sessione e, infine, dopo 6 mesi dall’ultima sessione di sauna.
La sauna è stata praticata per un tempo di 15 minuti a una temperatura di circa 80-90°C.
I ricercatori, una volta prelevati i campioni, hanno condotto una serie di esami atti a valutare la struttura della cromatina spermatica, l’apoptosi dello sperma, l’espressione di geni coinvolti nello stress da calore e l’ipossia. I dati raccolti sono poi stati confrontati con altri raccolti da test condotti su studenti sani e non esposti alle sessioni di sauna.

I risultati delle analisi hanno permesso agli autori di scoprire che dopo la sessione di sauna vi era «forte compromissione nel numero degli spermatozoi e nella motilità. Tuttavia non si è riscontrata una variazione significativa negli ormoni sessuali».
Il numero di spermatozoi e la motilità nei partecipanti sono rimasti sotto la norma per circa 3 mesi dopo le sessioni di sauna, per poi ritornare più o meno nella norma dopo 6 mesi.

«Ulteriori studi sono necessari per osservare gli effetti dell’esposizione alla sauna negli uomini la cui fertilità è già compromessa, o ragazzi che non hanno ancora raggiunto la pubertà», conclude il professor Carlo Foresta, endocrinologo presso l’Università di Padova.[one_fourth last=”no”][/one_fourth]
Gli autori, infine, ricordano che «l’ampio utilizzo della sauna finlandese nei Paesi nordici e la sua diffusione in crescita in altre parti del mondo, rendono importante prendere in considerazione l’impatto di questa scelta di vita sulla fertilità maschile.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Human Reproduction, un Oxford journal.

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