TBC: per i medici senza frontiere è emergenza sanitaria dimenticata
La tubercolosi (Tb) multi-resistente ai farmaci, rappresenta ”una crisi sanitaria dimenticata a livello globale: l’Organizzazione mondiale della sanita’ stima che ci siano stati 630.000 casi di Tb multi-resistente nel 2011”. Lo scrive in una nota Medici senza frontiere (Msf) che – in occasione della Giornata mondiale contro la tubercolosi, il 24 marzo – lancia l’appello affinche’ ”due nuovi farmaci efficaci contro la tubercolosi (Tb) multi-resistente siano resi disponibili per rendere la cura piu’ breve, piu’ efficace e meno dannosa”. Msf ha divulgato a tal proposito il manifesto pubblico o ‘Test me, treat me’. ”Da mezzo secolo siamo in attesa di nuovi farmaci che siano efficaci contro la tubercolosi. Dobbiamo aspettare altri 50 anni per cogliere questa storica opportunita’ di migliorare e implementare la cura della Tb multi-resistente?”, chiede Erkin Chinasylova, medico di Msf in Swaziland. ”Una cura migliore – aggiunge – e’ piu’ che urgente, ma non stiamo assistendo a nessun reale sforzo per rendere tutto questo una realta”’. Se non curata, la tubercolosi e’ letale, ma la terapia attualmente disponibile infligge ai pazienti due anni di terribili effetti collaterali, tra cui psicosi, sordita’ e nausea costante, insieme alla necessita’ di effettuare dolorose iniezioni giornaliere per circa otto mesi. Appena la meta’ delle persone guarisce. Di recente, pero’, ”due nuovi farmaci – bedaquilina e delamanid – sono stati o stanno per essere approvati. E’ dunque assolutamente necessario investire nella ricerca per definire il modo migliore per utilizzare questi nuovi farmaci per rendere la cura piu’ breve ed efficace, oltre che largamente disponibile per trattare il numero crescente di persone affette da TB multi-resistente” afferma Medici senza frontiere.