Alzheimer: ricerca in essere, progetto AgedBrainSysbio

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Benché la scienza abbia raggiunto un’ampia conoscenza dei principi genetici, molecolari e biologici a livello di sistema dell’invecchiamento umano, il declino delle capacità cognitive rimane una delle più grandi sfide sanitarie della tarda età. Quasi il 50 % degli adulti ultaottantacinquenni è affetto da malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
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Il morbo di Alzheimer è il tipo più comune di demenza e si stima che nel mondo ci siano circa 24 milioni di soggetti che ne soffrono. Ogni anno vengono segnalati quasi 4,6 milioni di nuovi casi, il che significa uno ogni sette secondi.

Le proporzioni della malattia la rendono una delle più grandi sfide per la sanità pubblica delle società moderne, non solo in termini di costi ma anche in termini di cause, rimedi e cure. Ancora non ci sono farmaci curativi e solo il trattamento sintomatico è in grado di ritardare la progressione della malattia. Per affrontare tutti questi problemi, i lavori di ricerca finanziati dalla Commissione europea sono cruciali.

Il progetto AgedBrainSysBio, finanziato dalla Commissione nell’ambito del programma di lavoro “Salute” del Settimo programma quadro, è una delle iniziative incaricate di sviluppare nuovi approcci alla cura dell’Alzheimer.

Il gruppo composto di laboratori accademici europei e scienziati industriali provenienti da PMI che rappresenta il nucleo del progetto, che è stato lanciato ufficialmente il 18 marzo a Parigi, studierà la base dell’invecchiamento cerebrale concentrandosi sui percorsi coinvolti in questo processo. Essi monitoreranno anche le interazioni attraverso cui le caratteristiche fisiche e biochimiche osservabili dell’invecchiamento si sviluppano in condizioni normali e in caso di malattia.

Su questa base verranno creati modelli dei nuovi percorsi e delle loro proprietà evolutive che verranno poi testati sperimentalmente con la prospettiva di creare terapie preventive e curative dei difetti cognitivi legati all’invecchiamento.

“Questo ambizioso progetto integra numerose iniziative europee oltre che programmi nazionali di ricerca, che affrontano le sfide scientifiche e sociali delle malattie neurodegenerative”, dice Michel Simonneau, medico specializzato e professore all’Ecole Normale Supérieure de Cachan, che coordina il progetto.

“Questo progetto riceve il contributo determinante di quattro PMI che ci permette di ottenere possibili soluzioni per la cura e la prevenzione di malattie comunemente legate all’età”, aggiunge il prof. Simonneau. “I collegamenti tra mondo accademico e industriale sono la forza motrice di questo programma di lavoro e si spera che alla fine portino benefici per tutti noi”.

Per maggiori informazioni, visitare:

AgedBrainSYSBIO
http://www.agedbrainsysbio.eu/

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