La connessione tra geni e velocità di invecchiamento
Alcune persone sono geneticamente predisposte a un invecchiamento biologico più rapido, legato a piccole differenze nelle sequenze di alcuni geni che regolano i telomeri, le strutture di protezione del DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi. A questa precoce senescenza cellulare è legato un maggior rischio di sviluppare patologie come le coronaropatie e diverse forme di cancro.
Un collegamento fra velocità di invecchiamento biologico e sviluppo di malattie legate all’età è stato individuato dai ricercatori del Consorzio ENGAGE (European Network for Genetic and Genomic Epidemiology) che illustrano i risultati ottenuti in un articolo pubblicato su “Nature Genetics”. ENGAGE – finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Settimo programma quadro – riunisce 24 centri di ricerca e due compagnie biotecnologiche e farmaceutiche di Europa, Canada e Australia.
L’invecchiamento biologico è legato alla lunghezza dei telomeri, strutture di protezione presenti alle estremità dei cromosomi che si accorciano ogni volta che una cellula si divide. Quando arrivano a una lunghezza critica, le cellule smettono di dividersi, diventano progressivamente meno efficienti e infine muoiono. Questo processo varia però da persona a persona: i diversi individui nascono con telomeri di differente lunghezza e anche la velocità con cui essi si accorciano può variare.
“Anche se le malattie cardiache e il cancro sono più comuni nelle persone più anziane – ha detto Nilesh Samani dell’Università di Leicester, uno dei coordinatori del progetto, – non tutti le manifestano, e alcune persone le sviluppano in età più giovane. Per questo si è sospettato che l’insorgenza di queste malattie sia in parte legata a un invecchiamento biologico più rapido in alcuni individui.”
Per controllare questa ipotesi, i gruppi di ricerca coinvolti hanno misurato per cinque anni la lunghezza dei telomeri in oltre 48.000 persone analizzandone il DNA per individuare eventuali varianti genetiche associate alle diverse lunghezze dei telomeri.
Sono state così scoperte sette varianti geniche: per tutte e sette è stata evidenziata una chiara associazione con il rischio di coronaropatia, e per due un’associazione con lo sviluppo di diversi tipi di cancro e altre a malattie come la sclerosi multipla, la celiachia e la fibrosi polmonare idiopatica. Cinque di queste varianti, inoltre, sono rappresentate da sequenze che contengono geni già noti per il loro ruolo nella biologia dei telomeri.
“La nostra ricerca suggerisce che alcune persone siano geneticamente programmate per invecchiare a un ritmo più veloce”, ha osservato Tim Spector del King College di Londra, anch’egli coordinatore del lo studio. “Se sono esposte a condizioni ambientali negative per i telomeri – come fumo, obesità, o mancanza di esercizio fisico – sono suscettibili di diventare biologicamente ancora più vecchie e di conseguenza correre un maggiore rischio di sviluppare malattie legate all’età come le cardiopatie e i tumori”.