Occhio pigro: si può correggere coi mattoncini del tetris?
Il videogioco favorisce la coordinazione oculare
Occhi e videogiochi, la partita si riapre grazie al Tetris. Messe da parte le giuste preoccupazioni dei genitori per il troppo tempo trascorso al pc, uno studio canadese promuove un evergreen tra i videogames per trattare l’”occhio pigro”. Secondo uno studio della McGill University pubblicato su Current Biology, infatti, la coordinazione di entrambi gli occhi richiesta per comporre i puzzle geometrici del Tetris aiuterebbe a contrastare l’ambliopia, un disturbo della vista che colpisce il 4% della popolazione e può manifestarsi sin dai primi anni di età.
Gioco anti-pirata – L’occhio pigro più frequentemente colpisce un solo occhio e può essere determinato da patologie oculari che, durante lo sviluppo dell’apparato visivo in età infantile (0-6anni), impediscono allo stimolo luminoso di raggiungere in modo corretto la retina. In sostanza, la stimolazione sensoriale dell’apparato visivo può essere deficitaria e per questo si ricorre in genere al bendaggio, l’occlusione con un cerotto adesivo, sulla pelle o sull’occhiale, per schermare l’occhio più forte e stimolare quello “pigro”.
Il test condotto da Robert Hess ha messo alla prova il Tetris come strumento per correggere l’”occhio pigro”, quello più debole dei due, in questo modo riprogrammandone la capacità sensoriale per avvicinarla a quella dell’altro occhio. Lo stesso Hess spiega come: “Attraverso speciali occhiali da vista siamo stati in grado di sfruttare il gioco in maniera dicoptica: ad un occhio è stato permesso di vedere solo i blocchi sagomati in caduta, all’altro esclusivamente i blocchi giunti alla base. In questo modo abbiamo costretto gli occhi a lavorare insieme, migliorando le abilità dell’occhio pigro”