Cervello: tracciati i percorsi della “paura”

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Implicate D-serina e glicina
La paura ha specifiche “antenne” nel cervello con un complesso meccanismo di segnali chimici. I ricercatori dell’Università dell’Insubria sede di Varese in collaborazione con la Harvard Medical School di Belmont (Boston) stanno mettendo a nudo le aree del cervello che gestiscono memoria, paura ed emozioni. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Communication che ha chiarito l’importanza e il ruolo di due molecole, la D-serina e la glicina, implicate nell’attivazione di particolari recettori, chiamati NMDA, e in una serie di funzioni fondamentali del cervello, tra le quali l’apprendimento, la memoria e il controllo dell’attività motoria.

In particolare, gli scienziati si sono concentrati sull’amigdala, una zona del cervello importante per gestire le emozioni e specialmente la paura. Hanno scoperto che in condizioni “normali” il ruolo principale di modulatore del recettore NMDA lo svolge la D-serina, mentre all’aumentare dello stato di eccitazione delle sinapsi la stessa funzione è svolta dalla glicina.“Definire i meccanismi che concorrono alla regolazione dell’attività di questi recettori è fondamentale per comprendere il funzionamento del cervello e per studiare malattie neurologiche e psichiatriche – spiega Loredano Pollegioni, direttore del centro di ricerca interuniversitario The Protein Factory -.

La capacità di memorizzare, i sentimenti che proviamo, il perché un certo evento susciti in ciascuno di noi una determinata emozione sono processi regolati da precisi fenomeni biochimici: chiarire il ruolo dei neuromodulatori, ossia le molecole che agiscono su diverse regioni del cervello rendendoci quello che siamo, ci aiuterà a capire questo organo e a trovare nuove terapie”.

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